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Vacanze e caos voli, nuovo sciopero Ryanair

Manca personale negli scali; piloti e personale navigante lamentano stipendi bassi. Dopo la pandemia nulla è più come prima. I biglietti costeranno di più

Nuovo sciopero di 24 ore, domenica 17 luglio, di piloti e assistenti di volo delle compagnie aeree Ryanair, Malta Air e della società CrewLink.

A proclamare la protesta Filt-Cgil e Uiltrasporti. I sindacati spiegano che “dopo gli scioperi degli scorsi 8 e 25 giugno l’azienda Ryanair non ha ancora avviato un confronto sulle problematiche che da mesi affliggono il personale navigante“. I lavoratori italiani, sottolineano, rivendicano “contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose” e “stipendi almeno in linea ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo del nostro Paese, come prevede la legge“.

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Foto Ansa/Epa Enric Fontcuberta

Il problema Ryanair si innesta su una situazione che, agli inizi di luglio, sta già sfuggendo di mano. In diversi aeroporti italiani, da Pisa e Firenze a Venezia e Brindisi, è caos voli. Ritardi, cancellazioni, code ai check-in. Sono, almeno in parte, anche gli effetti della pandemia. In due anni molti lavoratori degli scali sono andati in pensione e non ci sono sostituzioni sufficienti. Altri avevano contratti stagionali per i periodi più impegnativi, dall’estate a dicembre. Ma a causa dell’annullamento del traffico aereo per i lockdown, hanno cercato altri mestieri. Adesso non pochi aeroporti italiani – al momento non i maggiori – sono in difficoltà. Anche perché devono gestire un boom di domanda di voli con personale scarso.

Ryanair, le proteste dei viaggiatori

Ora l’annuncio del nuovo sciopero di Ryanair del 17 luglio. E il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, attacca a testa bassa. “I viaggiatori hanno diritto non solo ad assistenza, rimborso o riprotezione” spiega. “Ma anche alla compensazione pecuniaria non essendo stati informati della cancellazione del volo con almeno 2 settimane di preavviso”.

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Caos voli anche in Spagna, come a Malaga. Foto Ansa/Epa Daniel Luque

Guai in vista anche fuori dai confini nazionali, e non solo per i passeggeri Ryanair. Stamani 4 luglio si sono interrotte anche le trattative tra la compagnia scandinava Sas e i suoi piloti. A questo punto un migliaio di piloti in Danimarca, Svezia e Norvegia incroceranno le braccia. E lasceranno a terra 30mila passeggeri al giorno provocando la cancellazione del 50% dei voli.

“I biglietti aumenteranno”

In seguito alle numerose cancellazioni delle ultime settimane il responsabile delle operazioni di volo, Peter Bellew, ha rassegnato le dimissioni. In un’intervista rilasciata tre giorni fa al Financial Times l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’ Leary, ha detto che oggi i voli sono troppo economici e che nei prossimi 5 anni le tariffe sono destinate ad aumentare. L’incremento del costo dei carburanti e gli impegni ambientali causeranno un incremento nel prezzo medio dei biglietti dagli attuali 40 fino a 50 o 60 euro.

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Michael O’ Leary, ad di Ryanair. Foto Ansa

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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