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Draghi: “Il G7 sosterrà sempre l’Ucraina, non sappiamo quanto durerà la guerra”

Il premier italiano parla al termine del vertice in Germania e traccia la strada per l'Occidente. "Al G20 Putin non ci sarà" fa sapere

Al termine del G7 il premier Draghi tira le fila. E chiarisce un aspetto. Il sostegno dei paesi più industrializzati, dagli Usa all’Italia e al Giappone, all’Ucraina in guerra contro l’invasore russo continuerà finché necessario. 

Il G7 ha risposto che è pronto a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario“. Le sanzioni alla Russia “sono essenziali per portare Mosca al tavolo della pace” ha detto Draghi in conferenza stampa dal castello di Elmau, a Monaco di Baviera. Al tempo stesso, ha aggiunto il premier italiano, “dobbiamo essere pronti ad accogliere gli spazi dei negoziati” se dovessero presentarsi. Intanto l’Italia e i grandi del mondo non rinunciano a sovvenzionare Kiev e a rifornirla di armi, malgrado le minacce sempre più forti di Mosca. “Non c’è pace se l’Ucraina non riesce a difendersi. C’è oppressione ma non pace. Finora il sostegno dato all’Ucraina è stata la condizione essenziale per difendersi. Lo ha fatto con efficacia e con coraggio“.

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Foto Ansa/Epa Ronald Wittek

Draghi e Putin

Mario Draghi ha poi fatto sapere che il presidente russo Vladimir Putin non ci sarà – come in un primo momento sembrava possibile – al prossimo G20. Al momento la presidenza indonesiana del prossimo super summit avrebbe escluso la presenza del leader del Cremlino. “Non verrà” ha riferito Draghi. Si accelera intanto per il price cup – il tetto sul prezzo – di gas e idrocarburi. “Un risultato ci sarà prima di ottobre” ha detto il premier Draghi. “Il rapporto della Commissione sarà pronto a settembre. Speriamo che arrivi presto, l’importante è che questa discussione abbia una base solida” ha spiegato il presidente del Consiglio parlando del lavoro sulla fattibilità a imporre un tetto al prezzo del gas.

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Vladimir Putin. Foto Ansa/Epa Mikhail Metzel

Draghi è intervenuto anche sulla questione dello sminamento dei porti ucraini per favorire i corridoi per l’esportazione del grano. “Molti di noi pensavano che occorresse sminare i porti. Ci sono dei corridoi sicuri per far passare le navi“. Le uscite del grano sarà l’ONU a proteggerle. “La Russia ha accettato che Ucraina, Turchia e Nazioni Unite” possano avere un ruolo nel piano per sbloccare il grano nei porti ucraini. “Ora si aspetta il sì definitivo di Mosca“, ha riferito Draghi.

Quanto durerà la guerra?

Riguardo alla durata della guerra in Ucraina, per Draghiè molto difficile fare previsioni” ha detto rispondendo alle domande dei cronisti al termine del vertice del G7. “Da questo summit oltre alla fermezza” del sostegno al fianco dell’Ucraina – ha argomentato Draghi – “esce anche la possibilità” di intavolare negoziati. Tuttavia sul campo di battagliaveniamo da giorni in cui il progresso della Russia è stato costante.” “A inizio guerra davamo per scontato che l’Ucraina avrebbe subito una rapida invasione e invece la durata della guerra manifesta il successo della difesa di Kiev e il sostegno che i paesi del G7 e della NATO hanno fornito“.

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Feriti dal bombardamento russo al centro commerciale di Kremenchuk, in Ucraina. Foto Ansa/Epa Oleg Petrasyuk

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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