Jean-Luc Mélenchon (sin.) ed Emmanuel Macron
Urne aperte in Francia per il secondo turno delle elezioni legislative, domenica 19 giugno. Si rinnova l’Assemblea nazionale per i prossimi 5 anni, dopo la rielezione a capo dello Stato di Emmanuel Macron.
Al primo turno, in cui l’astensione ha dominato la tornata elettorale in Francia, si è registrata una vittoria della coalizione Ensemble! guidata da Macron, anche se di misura. L’alleanza macronista ha prevalso per soli 21mila voti sulla coalizione di sinistra di Jean-Luc Mélenchon, la Nupes (Nouvelle union populaire écologique et sociale). Per l’inquilino dell’Eliseo c’è quindi lo spettro della perdita della maggioranza assoluta.
Secondo l’ultima proiezione dell’Ifop, (l’Institut français d’opinion publique) il blocco macronista potrebbe ottenere tra 260 e 300 deputati. Una quantità in leggero aumento rispetto alle previsioni di qualche giorno fa. Il viaggio in Ucraina di Macron con Mario Draghi e Olaf Scholz ha avuto un effetto positivo sull’immagine del capo di Stato. Prima della partenza, il leader ha invitato i francesi a dargli una maggioranza “solida“. Ma anche ad avere un “sussulto repubblicano” per evitare “disordini“.
Perché, ha detto Macron, “non ci sarebbe niente di peggiore che aggiungere altro caos a quello che c’è già a livello internazionale” ha aggiunto. I macronisti agitano lo spettro del tracollo del paese se fosse la sinistra a vincere, con una possibile coabitazione. Dal canto suo Jean-Luc Mélenchon gongola in vista di un possibile ‘azzoppamento‘ della maggioranza presidenziale. A quel punto potrebbe essere lui – sebbene si tratti di un’ipotesi poco probabile – il nuovo capo di Matignon: ovvero il nuovo Primo Ministro.
Marine Le Pen. Foto Ansa/Epa Stéphanie Lecocq
Al primo turno delle elezioni in Francia, domenica scorsa 19 giugno, la coalizione a sostegno di Macron ha staccato dello 0,9% l’alleanza di Sinistra Nupes, guida da Jean-Luc Mélenchon. I macronisti hanno raggiunto il 25,75% (5.857.558 voti) contro il 25,66% (5.836.116 voti). Sarà dunque decisivo il voto di chi inizialmente ha scelto di astenersi. Mélenchon vorrebbe tuttavia vincere per “imporre la coabitazione” a Macron. Lo costringerebbe così ad accordarsi con altri partiti per proseguire nella sua agenda presidenziale.
E intanto Mélenchon cala l’asso nella manica: “Se lunedì sarò premier Julian Assange sarà cittadino francese” ha scandito. Il capo di Nupes si riferisce al caso dell’attivista fondatore di Wikileaks che è ormai a un passo dall’estradizione negli Usa, dove rischia 175 anni di carcere con l’accusa di spionaggio. “Chiederemo che Assange possa arrivare nel nostro paese“, ha affermato. Tra chi è arrivato al secondo turno c’è anche Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National, che ha ottenuto il 18,6%. Escluso invece l’altro candidato di estrema destra, Éric Zemmour di Reconquête.
Stella Moris, moglie di Juliana Assange. Foto Ansa/Andy Rain
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