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Angelus 19 giugno, Corpus Domini e il nuovo appello di Papa Francesco per l’Ucraina

Nella solennità di questa giornata, il Pontefice ricorda il mistero della transustanziazione e rivolge il suo pensiero alle vittime della guerra

Domenica 19 giugno, l’Italia e altri paesi di fede cristiana celebrano il Corpus Domini; prima dell’Angelus il Papa fa una riflessione su questa solenne ricorrenza. Al termine della preghiera, il Santo Padre rivolge ancora una volta il suo pensiero all’Ucraina, lanciando una sorta di provocazione.

Il 19 giugno 2022 ricade, per molti paesi di fede cristiana compresa l’Italia, la solenne ricorrenza del Corpus Domini; Gesù si fa pane e vino in quello che viene riconosciuto come il mistero della transustanziazione. Ovvero la presenza concreta del corpo e del sangue di Cristo nell’Eucarestia. Su questo aspetto, Papa Francesco si concentra prima della preghiera dell’Angelus.

Angelus Papa Francesco
Pope Francis during the Angelus prayer in St. Peter’s Square, Vatican City, 13 February 2022. @Credits Ansa

Prima di salutare i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, inoltre, il Santo Padre rivolge ancora una volta il suo pensiero al martoriato popolo ucraino; e in questa occasione lancia una sorta di ‘domanda-provocazione‘ a tutti coloro che sono in ascolto del suo messaggio.

La riflessione prima dell’Angelus

In occasione dell’odierna e solenne celebrazione della festa del Corpus Domini, Papa Francesco incentra la sua riflessione, prima della preghiera dell’Angelus, proprio sull’importanza e il significato di questa ricorrenza. Come rivela il Santo Padre è proprio l’Eucarestia che si celebra nell’Ultima Cena, il punto di arrivo di un percorso lungo che si era prefigurato attraverso alcuni segni; uno fra tanti, la moltiplicazioni di pane e di pesci. Nel miracolo in cui Gesù moltiplica pani e pesci e permette a tutti di mangiare a sazietà c’è la risposta che i cristiani vivono con l’Eucaristia; ovvero la possibilità data a tutti di vivere “l’amorosa condivisione” offerta dal Signore. Con l’Eucarestia, Gesù non solo permette a tutti di mangiare, ma di mangiare a sazietà. Il miracolo, come vuole sottolineare il Pontefice: “Non avviene in maniera spettacolare – prosegue il Papa – il pane aumenta passando di mano in mano; e mentre mangia, la folla si rende conto che Gesù si prende cura di tutto“.

Angelus
@Credis Ansa

La transustanziazione, ovvero il corpo e il sangue di Cristo fattosi pane e vino, è la massima espressione d’amore di Gesù che, presente nell’Eucarestia, si fa carico di tutto. “Ci chiama ad essere cittadini del Cielo – chiarisce Papa Francesco – ma intanto tiene conto del cammino affrontare qui in terra“. Il Santo Padre sottolinea ancora come si possa correre il rischio di confinare l’Eucarestia in una dimensione vaga e lontana dalla vita di tutti i giorni; ma, in realtà, il Signore è proprio di ogni esperienza quotidiana che si fa carico e di cui si prende cura. Gesù parte dalle cose più semplici, tanto che chiede ai discepoli: “Voi stessi date loro da mangiare“; chiedendo dunque a ciascuno di prendersi cura del prossimo come Egli stesso fa. Soddisfare nei fratelli la fame di cibo e di compagnia ricordando che nella via: “Bisogna mangiare e dare da mangiare“.

Il messaggio per l’Ucraina

Papa Francesco nella sua riflessione che precede l’Angelus invita tutti a seguire l’esempio di Gesù e prendersi cura di tutti i fratelli, specialmente di quelli la cui “borsa è priva di pane“. Ricorda ancora il Santo Padre: “Attorno a noi c’è fame di consolazione, di amicizia, di buon umore, fame di attenzione“; questo è quello che si trova nel ‘pane eucaristico’: l’attenzione di Cristo verso le necessità di tutti e l’invito a fare altrettanto. Nell’Eucarestia Gesù offre la sua vita donata per ciascuno e non fornisce solo un aiuto, Egli offre sé stesso; “Si fa compagno di viaggio, entra nelle nostre vicende, visita le nostre solitudini, ridando senso ed entusiasmo. Questo ci sazia; quando il Signore da senso alla nostra vita, alle nostre oscurità, ai nostri dubbi – prosegue il Papa – questo ci da la presenza del Signore“.

Angelus Papa
@Credits Ansa

E da questo esempio, Gesù invita a condividere lo stesso spirito con i fratelli; farsi amici, compagni, consolatori di chi cerca una mano con cui, spesso, risollevarsi. Ed è proprio da questo messaggio che scaturisce l’invito finale che Papa Francesco rivolge, al termine dell’Angelus, a tutti i fedeli in ascolto delle sue parole. E dopo l’appello a non dimenticarsi delle persone che scappano dalla violenza nel Myanmar, il pensiero del Pontefice torna al popolo ucraino e la sua richiesta suona come una sorta di esortazione ‘provocatoria’; “Non dimentichiamo il martoriato popolo ucraino in questo momento, popolo che sta soffrendo. Io vorrei che rimanga in tutti voli una domanda: ‘cosa faccio io, oggi, per il popolo ucraino?‘ Prego, mi do da fare, cerco di capire?’ Ognuno si risponda nel proprio cuore“, questa la profonda esortazione del Santo Padre prima di lasciare Piazza San Pietro al termine dell’Angelus.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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