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Mascherine, cosa succede dal 15 giugno

Dai cinema e dagli eventi al chiuso fino al mondo del lavoro e della scuola sta per cambiare tutto

Fino all’ultimo è lotta nel Governo Draghi sull’obbligo di mascherine dopo il 15 giugno. Non è ancora chiaro se dovremo continuare a indossarle su treni, bus, aerei e navi. E neppure se all’esame scolastico di Maturità rimarrà una qualche forma di imposizione.

L’esecutivo deve decidere se mantenere comunque l’obbligo in alcune situazioni particolari, oppure se lasciare una forte raccomandazione. Come è avvenuto, ad esempio, nel caso dei seggi elettorali durante le elezioni amministrative e i referendum di domenica 12 giugno. In tutti i casi in cui le mascherine dovessero ancora rimanere è probabile però che basti la mascherina chirurgica, e non sia dunque più necessaria la FFP2.

Mascherine sui mezzi

Il braccio di ferro in seno al Governo è sempre tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, storicamente più prudente, e gli altri ministri e sottosegretari. Speranza vorrebbe lasciare l’obbligo di mascherine almeno su bus, tram e metro, e sui mezzi di trasporto in generale. Quindi in treno, aereo, traghetto ecc. Il virus continua infatti a circolare. A Milano, ad esempio, i contagi stanno crescendo ancora una volta. Un’ipotesi abbastanza realistica è che resti l’obbligo del dispositivo ancora almeno per un mese: fino al 15 luglio.

Lavoro, cinema e teatri

Per quanto riguarda spettacoli, eventi culturali e sportivi, anche al chiuso, sembra invece esserci una certezza. L’obbligo di mascherine dovrebbe infatti essere sostituito da una forte raccomandazione. Ciò si spiega anche perché moltissimi eventi, dai concerti agli spettacoli, in questa stagione sono prevalentemente all’aperto. Altro tema caldo riguarda il lavoro, ma qui almeno fino al 30 giugno non dovrebbe cambiare nulla. Mentre nel settore pubblico l’obbligo è decaduto da tempo – anche se resta una raccomandazione del ministro Renato Brunetta – nel settore privato a decidere sono i protocolli firmati da tutte le parti sociali.

Mascherine Speranza
Roberto Speranza. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Mascherine a scuola

Le mascherine sono da indossare in tutte le situazioni di potenziale rischio. E dunque quando il lavoro si svolge a contatto con colleghi o clienti o altre persone. In sostanza quando non si è soli a svolgere la professione. Sulla scuola sono ore decisive. Secondo quanto previsto dagli ultimi decreti, la mascherine sarebbero ancora obbligatorie sia per insegnanti e personale tecnico amministrativo (Ata). Ma anche per gli studenti durante tutti gli esami: di terza media come di maturità. Tuttavia, viste le temperature bollenti e la possibilità di tenere finestre e porte aperte, Speranza e il ministro dell’Istruzione Bianchi potrebbero decidere di lasciare, anche in questo caso, una semplice raccomandazione. “Conto che al prossimo Consiglio dei ministri del 15 giugno potremo approvare un decreto per l’abolizione dell’obbligo di mascherine per gli studenti che sosteranno gli esami di maturità” ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

mascherine ospedale
Foto Ansa/Giuseppe Lami

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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