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Clima, l’ONU lancia l’allarme: “Andiamo verso la catastrofe”

Aumentano i gas serra, si alza il livello del mare, cresce pericolosamente la temperatura media della Terra

Quattro indicatori chiave del cambiamento del clima hanno toccato nuovi livelli record nel 2021, secondo i dati delle Nazioni Unite. L’ONU avvisa il mondo: il sistema energetico delle società umane sta portando il pianeta verso la catastrofe.

Le concentrazioni di gas serra, l’innalzamento del livello del mare, il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani. Sono questi gli indicatori che nel corso dell’anno passato hanno toccato nuovi record, ha affermato l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) delle Nazioni Unite nel suo rapporto Stato del clima globale nel 2021. La panoramica annuale è “una triste litania dell’incapacità dell’umanità di affrontare il cambiamento climatico“, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

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Antonio Guterres

Il sistema energetico globale è rotto e ci avvicina sempre più alla catastrofe climatica“, ha avvertito. “Dobbiamo porre fine all’inquinamento da combustibili fossili e accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, prima d’incenerire la nostra unica casa“. Cioè il pianeta Terra. Inoltre secondo l’aggiornamento globale climatico pubblicato da l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) c’è una probabilità del 93% che almeno un anno, tra il 2022 e il 2026, diventi il più caldo mai registrato. E che scalzi il 2016 dalla prima posizione. Ed è sempre del 93% anche la probabilità che la media quinquennale per il 2022-2026 sia superiore agli ultimi cinque anni (2017-2021).

Clima e temperatura globale

Sale al 50%, inoltre, la probabilità che la temperatura media globale annuale raggiunga temporaneamente 1,5 gradi centigradi al di sopra del livello preindustriale. E per almeno uno dei prossimi cinque anni. La soglia di +1,5 gradi come temperatura media mondiale è una deadline che i Governi del mondo conoscono bene. La possibilità di superare temporaneamente i +1,5 gradi, spiega la Wmo, è aumentata costantemente dal 2015, quando era vicina allo zero. Per gli anni tra il 2017 e il 2021, c’era una probabilità di superamento del 10%, aumentata a quasi il 50% per il periodo 2022-2026.

Ghiacci velvetmag

Nel 2021, la temperatura media globale è stata di +1,1 gradi al di sopra del livello base preindustriale, secondo la stima provvisoria del Wmo sullo stato del clima globale. “Finché continueremo a emettere gas serra, le temperature continueranno a salire” ha affermato Petteri Taalas, segretario dell’organizzazione. “Così come i nostri oceani continueranno a diventare più caldi e più acidi, il ghiaccio marino e i ghiacciai continueranno a sciogliersi. Il livello del mare continuerà a salire e il nostro clima diventerà più estremo.”

Il Polo Nord ci riguarda

Il riscaldamento dell’Artico è sproporzionatamente elevato e ciò che accade nell’Artico riguarda tutti noi“, ha avvertito Taalas parlando del clima. “Un solo anno di superamento della soglia di +1,5 gradi non significa che abbiamo violato la soglia iconica dell’accordo di Parigi” ha osservato Leon Hermanson, del Met Office che ha condotto il rapporto. “Ma rivela che ci stiamo avvicinando sempre più a una situazione in cui il superamento di +1,5 gradi potrebbe durare per un periodo prolungato“.

L’accordo di Parigi sul clima

Il Wmo ricorda che l’accordo mondiale di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici fissa obiettivi a lungo termine per ridurre le emissioni globali di gas serra. E per limitare l’aumento della temperatura globale in questo secolo a +2 gradi, preferibilmente a +1,5. Gli scienziati dell’Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, affermano che i rischi legati al clima per i sistemi naturali e umani sono più elevati con un riscaldamento globale di +1,5 gradi. Ma comunque inferiori in caso di un aumento di +2 gradi, ricorda ancora il Wmo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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