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Ucraina, Odessa sotto attacco: morti e feriti. Zelensky: “Il Papa ci aiuti per una tregua”

Missili russi, partiti dal Mar Caspio, hanno colpito la città portuale sul Mar Nero. Ucciso anche un neonato. Odessa era stata già attaccata 20 giorni fa

Nessuna pausa nella guerra in Ucraina, neppure per la Pasqua ortodossa che si celebrerà il 24 aprile. Le forze russe attaccano nell’Est e nel Sud. Il 23 aprile missili russi hanno colpito Odessa: ci sono morti, fra cui un neonato, e diversi feriti. Zelensky chiede aiuto a Papa Francesco per una tregua.

I russi hanno ripreso inoltre a bombardare l’area dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Qui i satelliti hanno svelato anche una nuova fossa comune. Esplosioni ci sono state però anche nella regione ucraina di Odessa, dove è risuonato l’allarme aereo. Raid missilistici russi hanno colpito alcuni edifici della città portuale sul Mar Nero: almeno 5 le vittime, fra cui un neonato. Altre 18 persone risultano ferite, e si teme un ulteriore aggravamento del bilancio.

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Un palazzo di Odessa colpito dai russi il 23 aprile, vigilia della Pasqua ortodossa

Lo riferisce la presidenza ucraina. Secondo il Comando aereo meridionale ucraino, citato da Ukrinform, i razzi sono stati lanciati dal Mar Caspio da bombardieri strategici russi Tupolev Tu-95. Dei 6 missili da crociera sparati, 2 sono stati intercettati, 2 hanno colpito infrastrutture militari e altri 2 edifici residenziali. La difesa di Kiev rivendica anche la distruzione di 2 droni nemici, che sarebbero stati utilizzati per correggere la traiettoria dei razzi. Odessa aveva già subito un attacco russo lo scorso 3 aprile.

Mariupol, i cadaveri nel teatro

I russi stanno sgombrando i cadaveri dalle macerie del Teatro di Mariupol bombardato il 16 marzo e nei cui sotterranei si erano rifugiate centinaia di persone. Ne ha dato notizia su Telegram, Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della città ucraina. Gli occupanti, ha spiegato Andryushchenko, imballano i corpi in sacchi di plastica, li caricano su camion e trattori e li stipano in un deposito nella zona industriale vicino all’autostrada. Da lì li trasportano nelle fosse comuni di Manhush, 20 chilometri a ovest della città. “A oggi consideriamo che 28mila abitanti siano morti” ha detto il vicesindaco di Mariupol, Sergei Orlov. “Si tratta di civili uccisi a causa dei bombardamenti e dei combattimenti avvenuti in città. La Russia sta nascondendo le tracce di questi omicidi“, ha aggiunto.

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Il Teatro di Mariupol bombardato il 9 marzo

Zelensky: “L’Ucraina vincerà

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha convocato una conferenza stampa con i circa 200 giornalisti internazionali presenti a Kiev. Dal fondo di una stazione della metropolitana ha ribadito di essere convinto che “vinceremo e dimostreremo tutto il nostro valore ai paesi occidentali“. “La resistenza è l’unica possibilità che ci è rimasta” ha dichiarato. I russinon considerano l’Ucraina uno Stato indipendente, non rispettano la cultura o i valori degli ucraini. Non pensano che abbiamo il diritto all’indipendenza, il che significa che per loro non abbiamo diritto alla vita“.

“Voglio incontrare Putin”

Ho insistito fin dall’inizio per avere negoziati con il leader della Federazione RussaPutin, ha detto ancora il presidente dell’Ucraina Zelensky. “Questa guerra può essere fermata da colui che l’ha iniziata“. La “soluzione migliore” per arrivare a una soluzione diplomatica e fermare la guerra sarebbe un incontro tra lui e Putin. “Dobbiamo cercare di raggiungere questo obiettivo – ha affermato Zelensky – ma dalla Russia non vediamo questo. Dicono una cosa e poi fanno l’opposto“.

Zelensky Conferenza Stampa Kiev
Zelensky in conferenza stampa nella metro di Kiev oggi 23 aprile

L’appello a Papa Francesco

Il presidente dell’Ucraina si è quindi appellato al Papa. “Sono grato a Papa Francesco per la sua posizione. Vogliamo una tregua, un cessate il fuoco per salvare delle vite umane. Tutti gli aiuti sono necessari anche quelli della Santa Sede“. Da Roma il pontefice ha lanciato ancora un monito, alla vigilia della Marcia della Pace Perugia-Assisi, che si svolgerà domani 24 aprile. “La guerra distrugge tutti – ha detto il Pontefice – il popolo sconfitto, ma anche il popolo vincitore“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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