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Macron, i sondaggi lo premiano: 10 punti sopra Le Pen

Il presidente uscente otterrebbe il 55% contro il 45% della sua avversaria

Ballottaggio alle presidenziali francesi: Emmanuel Macron avrebbe 10 punti percentuali di vantaggio su Marine Le Pen nei sondaggi: 55% a 45%. Al presidente uscente andrebbero il 33% dei voti della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, arrivato terzo al primo turno.

I dati sono dell’Istituto Ipsos per France Info e Le Parisien. Il margine di errore resta fissato a 3,2 punti. Il 18% dei voti per Mélenchon, sempre stando al sondaggio Ipsos, andranno a Le Pen, mentre il 49% non voterà. A Macron anche il 9% dei voti degli elettori di Eric Zemmour (estrema destra), che per il 78% finiscono a Le Pen. Come è noto, il ballottaggio delle presidenziali in Francia si terrà domenica 24 aprile.

Macron e le energie rinnovabili

Oggi 14 aprile il presidente uscente Emmanuel Macron  ha visitato un impianto di produzione di turbine eoliche offshore a Le Havre. Ed è tornato al suo programma di sviluppo delle energie rinnovabili. Secondo lui “la Francia è indietro nella produzione“. Per questo il candidato de La République promette, se rieletto, di “moltiplicare l’energia solare installata con la creazione di un settore francese per sviluppare l’energia solare in Francia“. In particolare, Il il capo dell’Eliseo uscente punta a “creare cinquanta parchi eolici entro il 2050“. Scommettendo sull’energia eolica, Macron sta cercando di differenziarsi da Marine Le Pen, che invece vuole smantellare tutte le turbine eoliche esistenti, in mare e a terra, e fermare i progetti in corso.

Macron però si rivolge anche agli astenuti. Subito dopo i risultati del primo turno, domenica scorsa 10 aprile, il capo dell’Eliseo a caccia della riconferma aveva fatto un appello dal quartier generale del suo partito, La République En Marche. E si era rivolto agli elettori: “Non dobbiamo sbagliarci, nulla è ancora vinto. Potete contare su di me per l’Unione europea” aveva detto. Dopo aver ringraziato i candidati alle presidenziali, ma non Marine Le Pen, aveva precisato un punto importante. “Nulla è ancora deciso; voglio convincere coloro che si sono astenuti o che hanno votato per partiti estremi. È una partita per la Francia e per la Ue, le prossime due settimane saranno decisive“.

Marine Le Pen Francia
Marine Le Pen il 14 aprile ad Avignone. Foto Twitter @MLP_officiel

Marine le Pen: “Patrioti uniamoci

Da parte sua Marine Le Pen ha fatto un appello a tutti i cittadini, indistintamente. “È a tutti i francesi che parlo” ha detto nel corso di un comizio ad Avignone, oggi 14 aprile. “È in gioco il paese, il futuro e il bene dei nostri figli. A tutti, patrioti di destra, patrioti di sinistra o altrove, dico: il nostro unico partito è la Francia, il nostro unico motore è il francese, il nostro unico obiettivo è la nazione!”. Le Pen ha poi evocato “due visioni del mondo“, in rapporto al candidato avversario, Emmanuel Macron. Quella di quest’ultimo sarebbe una visione che “favorisce la deregolamentazione, asservisce l’uomo alle logiche economiche e contabili, alle leggi del mercato e al re denaro.” Al contrario, “la visione nazionale che porto io difende la nazione come spazio protettivo che postula che l’economia sia al servizio delle persone che della nazione. E non il contrario“.

Mélenchon Francia
Jean-Luc Mélenchon, leader di France Insoumise. Foto Twitter @JLMelenchon

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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