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San Marino, primo paese al mondo con un Capo di Stato dichiaratamente gay

È Paolo Rondelli, ex vicepresidente di Arcigay Rimini, e primo ambasciatore della piccola Repubblica negli Usa

La Repubblica di San Marino è, da oggi, il primo Stato al mondo con un Capo di Stato apertamente omosessuale, appartenente alla comunità Lgbt.

Si tratta di Paolo Rondelli, ex vicepresidente di Arcigay Rimini e primo ambasciatore della Repubblica negli Stati Uniti. Rondelli è diventato oggi 1 aprile uno dei due nuovi Capitani Reggenti di San Marino; l’altro è Oscar Mina. Si tratta formalmente di Capi di Stato sebbene non abbiano poteri esecutivi. Restano in carica per 6 mesi. Finora, nel mondo, ci sono stati ministri e capi di Governo dichiaratamente omosessuali, ma mai Capi di Stato.

San Marino Capitani Reggenti
Da sin., Oscar Mina e Paolo Rondelli. Foto Sanmarinortv.sm

Rondelli, con master in Comunicazione storica all’Università di Bologna, è stato anche Direttore Generale presso gli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino. Oltre che presidente del Rotary Club di San Marino. In un post su Facebook del 26 marzo scorso il neo capo di Stato aveva annunciato il suo nuovo incarico, mettendo a tacere i rumors su “pruderie scandalistiche – scriveva – sulla mia vita privata e sul mio orientamento sessuale, tanto da segnalare la cosa a testate giornalistiche“.

Cirinnà alla cerimonia di insediamento

A San Marino, per la cerimonia di ingresso dei nuovi Capitani Reggenti Oscar Mina e Paolo Rondelli anche la senatrice Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Partito democratico, che ha definito la nomina una svolta storica. “La notizia mi riempie di gioia e di orgoglio, perché Paolo Rondelli sarà da oggi e per i prossimi sei mesi il primo capo dello Stato appartenente alla comunità LGBT+, non solo a San Marino, ma nel mondo”. Dopo l’alzabandiera a Palazzo Pubblico e l’inno nazionale della Banda Militare, l’omaggio del Corpo Diplomatico accreditato e l’indirizzo di saluto del Nunzio Apostolico, Emil Paul Tscherrig, si è aperta la cerimonia d’insediamento dei Capitani Reggenti.

A Palazzo Valloni – riporta il sito di Rtv San Marino – il discorso d’ingresso dei Capitani eletti che si è concentrato sulla cultura del dialogo. E che ha toccato anche il tema della guerra in Ucraina: “San Marino non può e non vuole girare le spalle a questa tragedia“. Passaggi fondamentali, inoltre, su accoglienza, giustizia, libertà di espressione, Codice di Condotta e cultura. In Pieve la messa celebrata dal vescovo Andrea Turazzi.

San Marino, presente anche Cartabia

Poi il ritorno del corteo a Palazzo Pubblico dove si è svolto un discorso della ministra della Giustizia italiana, Marta Cartabia. A partire dalle radici dell’indipendenza sanmarinese, Cartabia ha rimarcato la stretta collaborazione, anche in ambito giudiziario, di San Marino con l’Italia.  Dopo un lungo applauso, la lettura, da parte del segretario agli Interni, Elena Tonnini, della formula di giuramento in latino. Infine lo scambio del Collare di Gran Maestro dell’Ordine di San Marino. La Repubblica festeggia così i Capitani Reggenti, Oscar Mina e Paolo Rondelli.

La ministra italiana della Giustizia, Marta Cartabia

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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