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Ucraina, la guerra infuria ovunque: missili russi su Leopoli [VIDEO ESCLUSIVO]

L'Italia ricostruirà il Teatro di Mariupol, la proposta di Franceschini e l'apprezzamento di Zelensky

Sebbene rallentata prosegue senza sosta l’offensiva della Russia in Ucraina. Nelle prime ore del mattino di oggi 18 marzo si sono udite tre forti esplosioni nella zona dell’aeroporto civile di Leopoli, a soli 70 chilometri dal confine con la Polonia.

Una enorme colonna di fumo si è alzata dall’area del raid. L’aeroporto si trova nella parte sud-ovest della città, nel distretto di Frankvskyi. Diversi testimoni hanno parlato di esplosioni provocate da tre missili. Si tratta del primo attacco che i russi compiono contro la città più importante dell’Ucraina occidentale dall’inizio della guerra. Leopoli (Lviv) si trova a circa 70 chilometri dalla frontiera con la Polonia, paese membro della NATO. Ma domenica scorsa 13 marzo i russi avevano colpito la base militare di Yavoriv, non lontana da Leopoli, a soli 25 chilometri dal confine con la Polonia. L’attacco aveva provocato 35 vittime e 134  feriti.

Ecco un video esclusivo che abbiamo ricevuto questa mattina all’alba dalla città che si è svegliata sotto i bombardamenti:

Ucraina, “a Leopoli colpita fabbrica aerei

Oggi il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, ha confermato l’attacco missilistico avvenuto attorno alle 6 (ora locale). “Al momento non risulta alcuna vittima“, ha affermato sul suo canale Telegram. Sadovyi ha quindi spiegato che l’attacco missilistico ha colpito una fabbrica per la riparazione degli aerei, la cui attività, tuttavia, era sospesa.

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Un magazzino di aiuti umanitari a Leopoli. Foto Twitter @lvivadm (Consiglio comunale di Leopoli)

A Kiev colpiti case, scuole, asili

Il nemico continua ad attaccare la capitaleha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. “Stamane gli orchi hanno bombardato la zona residenziale nel distretto di Podolsk. Hanno colpito 6 case, asili nido e una scuola. Una persona è morta, 19 sono rimaste ferite, inclusi quattro bambini. Sul posto stanno operando i soccorritori e i medici“. Prosegue intanto l’evacuazione dei civili dalla regione della capitale, riferisce il Servizio statale di emergenza, secondo quanto riporta la Bbc. Oltre mille cittadini sono partiti nella notte con autobus e macchine, riferiscono i funzionari del Servizio di emergenza, precisando tutti sono ora in un “posto sicuro“.

Mariupol, combattimenti in centro città

Combattimenti sono in corso nel centro di Mariupol, città che i russi assediano da giorni, nell’est dell’Ucraina. Lo afferma il ministero della Difesa russo. Mosca fa sapere che si tratta di un’operazione congiunta dell’esercito russo con le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, nel Donbass. “A Mariupol, le unità della Repubblica popolare di Donetsk, con il sostegno delle forze armate russe, hanno stretto la morsa dell’accerchiamento. Combattono ora contro i nazionalisti nel centro della città“, ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. Mariupol si trova nella parte del Donbass che fino a poche settimane fa rientrava nel controllo di Kiev.

L’Italia e il Teatro di Mariupol

Mentre il 9 marzo a Mariupol i bombardamenti avevano centrato l’ospedale pediatrico, due giorni fa, il 16 marzo, i bombardamenti hanno colpito il Teatro d’arte drammatica, dove si erano rifugiate centinaia di persone. La struttura è semidistrutta. E sarebbero circa 130 i sopravvissuti, usciti vivi dalle macerie. Ma non si sa nulla con certezza delle altre: forse fino a 900 persone, molte delle quali donne e bambini. Ieri 17 marzo il ministro italiano della Cultura, Dario Franceschini, ha proposto in Cdm (ottenendo il via libera) che l’Italia finanzi la ricostruzione futura del Teatro della città martire di Mariupol. Un gesto apprezzato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha citato in un tweet l’iniziativa italiana.

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Durante la notte, le forze armate russe hanno continuato i bombardamenti sulla provincia ucraina di Lugansk controllata da Kiev, nel tentativo di avanzare verso la località di Rubizhne. A Kharkiv un incendio di vaste proporzioni è divampato a seguito del lancio di missili. La città dell’Ucraina orientale è la seconda del paese per popolazione dopo Kiev: 1,4 milioni di abitanti. Ed sotto attacco russo da giorni. Un soccorritore è morto e un altro è rimasto ferito nel bombardamento che ha colpito uno dei più grandi centri commerciali cittadini, riferisce il Guardian online. Altri due edifici residenziali sono rimasti parzialmente danneggiati.

Gli Usa: “Putin può usare armi nucleari

Sul fronte della diplomazie e dei rapporti di forza dovrebbe avvenire oggi 18 marzo la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il collega cinese Xi Jinping: la prima dall’inizio dell’invasione russa. Il Pentagono ha avvertito che il Cremlino potrebbe ricorrere alla minaccia nucleare se la guerra in Ucraina dovesse trascinarsi a lungo, secondo l’ultima valutazione della Dia, l’agenzia d’intelligence Usa.

L’offensiva russa sta vacillando?

Questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia” ha spiegato il tenente generale Scott Berrier, capo della Dia. Perciò Mosca “probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero“. Tuttavia, l’Intelligence britannica sostiene che l’offensiva russa sta vacillando. “I continui contrattacchi ucraini – si legge in un rapporto citato dall’agenzia di stampa Ansa – stanno costringendo la Russia a dirottare un gran numero di truppe per difendere le proprie linee di rifornimento sia di cibo che di carburante. Questo sta limitando gravemente il suo potenziale offensivo“.

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Da sinistra, Putin, il presidente ucraino Zelenski, Biden e Xi Jinping

 

 

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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