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Crisi Russia-Ucraina, Papa Francesco: “Il 2 marzo digiuno per la pace”

Usa e Italia inviano truppe nei paesi baltici mentre Kiev richiama i riservisti

Gli interessi e la sicurezza della Russia sono “non negoziabili” ma il presidente russo, Vladimir Putin, si dice “aperto al dialogo“. E parla di possibili “soluzioni diplomatiche” per la crisi in Ucraina. All’indomani delle sanzioni che Usa, Ue e Gran Bretagna hanno decretato nei confronti della Russia, lo ‘zar’ sembra lanciare messaggi meno bellicosi. Dal canto suo l’Ucraina ha mobilitato i riservisti delle forze armate e si prepara a un conflitto su larga scala.

Papa Francesco: “Dio ci vuole fratelli”

Un appello a tutte le parti coinvolte, Russia e Ucraina per prime, è arrivato oggi 23 febbraio da Papa Francesco che ha indetto per il 2 marzo – mercoledì delle ceneri, cioè primo giorno della Quaresima per i cristiani – una giornata di digiuno per la pace. Durante l’udienza generale il Pontefice ha espresso “un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina.” “Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano serio esame di coscienza davanti a Dio che è Dio della pace e non della guerra“. È il “Padre di tutti” che “ci vuole fratelli, non nemici“.

Nato, soldati verso la Russia

Per il Presidente Usa, Joe Biden, Mosca potrebbe decidere di lanciare attacchi contro varie città dell’Ucraina, “compresa la capitale Kiev“. Altro che de-escalation. La Nato si attende dalla Russia un attacco su larga scala: “È il momento più pericoloso per la sicurezza europea da generazioni“. Il Pentagono conferma l’invio di uomini e mezzi nei paesi baltici che confinano a nord con la Russia. Stanno viaggiando verso Estonia, Lettonia e Lituania un battaglione di fanteria di 800 soldati americani dall’Italia, 8 aerei caccia F35 e 20 elicotteri da attacco Apache dalla Germania. Mentre altri 12 elicotteri dello stesso tipo si sposteranno dalla Grecia in Polonia.

Zelensky Scholz Ucraina Germania Russia
Da sinistra, Volodymyr Zelensky e Olaf Scholz. Foto Twitter @ZelenskyyUa

Italia, 1000 soldati pronti

Dal canto suo l’Italia è pronta a schierare – nell’ambito delle operazioni Nato – fino a mille uomini, per ora. Di questi 400 sono già operativi in Lettonia. È in atto inoltre l’air policing in Romania – il pattugliamento di polizia aerea dell’Alleanza atlantica, ora guidato dall’aeronautica militare italiana – così come la sorveglianza navale nel Mediterraneo orientale. Se il conflitto fra Russia e Ucraina dovesse aggravarsi l’Italia manderà altri rinforzi. “Misure che vanno intese come lo stimolo a un vero confronto costruttivo” dice il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al Corriere della Sera. “Proprio questo è il senso della deterrenza: esortare la Russia a non alimentare il conflitto e scegliere la via della diplomazia“.

Nel Donbass è già guerra

Nel Donbass la situazione è sempre più drammatica. L’esercito ucraino ha reso noto che un altro soldato è stato ucciso e sei sono rimasti feriti in bombardamenti da parte dei separatisti filorussi nell’Ucraina orientale. Lo riporta il quotidiano inglese The Guardian. In 24 ore l’esercito ha registrato 96 bombardamenti, 81 dei quali con armi pesanti, stando al rapporto giornaliero della Joint Forces Operation ucraina. Le forze separatiste, sottolinea il documento, hanno usato artiglieria pesante, mortai e lanciarazzi Grad.

Profughi in fuga verso la Russia

Fonti delle forze dell’ordine russe comunicano che sono oltre 94.600 i residenti delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk and Lugansk che dal 18 febbraio hanno attraversato il confine ucraino passando in Russia per scappare dalla guerra. “Fino alla mattina del 23 febbraio, più di 94.600 persone hanno attraversato il confine russo, quasi 60.000 di loro sono cittadini ucraini, più di 34.600 sono russi“, ha detto una fonte all’agenzia di stampa russa Tass.

Cina: “No a sanzioni contro la Russia”

E sulla crisi fra Russia e Ucraina si fa vivo il ministero degli Esteri della Cina. Pechino, afferma il portavoce del ministero, Hua Chunying, citato dal Guardian, è contrario all’imposizione di sanzioni contro la Russia. La Cina “si augura che tutte le parti coinvolte nella crisi ucraina cerchino di risolvere la questione attraverso il dialogo, mantenendo la calma ed esercitando moderazione.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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