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Decreto Milleproroghe, sì alla fiducia. Maggioranza spaccata sul Green Pass

Sul decreto Covid si riaccendono in Commissione le fratture tra Lega e PD

Il Governo Draghi incassa la fiducia sul decreto Milleproroghe. Il provvedimento, approvato oggi 21 febbraio, contiene varie norme, fra cui quelle sull’Ilva di Taranto e quelle sul rinvio alla fine dell’anno dell’abbassamento a mille euro del tetto del contante. Disposizioni che hanno aperto fratture nella maggioranza. Hanno fatto andare sotto l’esecutivo durante il lavoro delle Commissioni malgrado la strigliata del premier Draghi ai leader politici per mantenere la compattezza dei consensi in Parlamento. Il Governo ha dovuto quindi procedere a ritmi serrati sul testo dopo le burrascose votazioni delle commissioni alla Camera. La fiducia è arrivata con 369 voti a favore e 41 contrari.

Decreto al voto finale

Entro domani 22 febbraio è atteso il voto finale di Montecitorio e quindi il decreto passerà al Senato. Con il voto a Palazzo Madama dovrebbe arrivare il definitivo via libera, attraverso un nuovo voto di fiducia. Presumibilmente dopodomani, mercoledì 24 febbraio. Il primo articolo del testo riguarda le proroghe per le assunzioni e i concorsi del personale pubblico. Si dà, per esempio, un anno in più alla Pubblica amministrazione per assumere a tempo indeterminato il personale cessato dall’impiego negli anni 2009-2012 e negli anni 2013-2020. Slitta poi a fine 2023 il termine entro il quale le amministrazioni possono assumere a tempo indeterminato chi già aveva un contratto a termine.

Emendamento di Forza Italia

Tra le modifiche inserite in Commissione, è passato un emendamento di Forza Italia che dà una nuova chance di pagare a rate le cartelle per chi è decaduto dal beneficio. Si riaprono così i termini per la rateizzazione del pagamento dei carichi contenuti nei piani di dilazione. Per i quali, prima dell’8 marzo 2020, sia intervenuta la decadenza dal beneficio, consentendo di presentare la relativa richiesta di dilazione dal 1° gennaio 2022 e fino al 30 aprile 2022.

La Lega sul decreto Covid

Ma della giornata politica resta anche, se non soprattutto, il caos in Commissione Affari sociali della Camera sull’esame del decreto Covid. I lavori sono stati sospesi dopo che la maggioranza si è spaccata su un emendamento della Lega in cui si chiedeva di eliminare il Green Pass dopo il 31 marzo. Come è noto si tratta della data in cui terminerà lo stato di emergenza per la pandemia di Covid, dopo due anni. Dopo una richiesta di accantonamento, l’emendamento, circa il quale il Governo aveva emesso parere contrario, aveva ricevuto il voto favorevole della Lega e delle opposizioni, FdI e Alternativa, ma non era comunque passato.

Covid, superare le restrizioni

La settimana parlamentare ha preso il via con le dichiarazioni di voto sulla fiducia al decreto Milleproroghe, il cui iter proseguirà domani. Sarà poi la volta del decreto 1 del 2022 che riguarda le misure per fronteggiare l’emergenza Covid. Credo che un progressivo superamento delle restrizioni sia di buon senso e in questo solco si stanno già muovendo governo e Parlamento“, ha scritto su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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