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Traghetto in fiamme, 12 dispersi: “Camionisti che dormivano sui tir”

Si aggrava il bilancio del disastro al largo di Corfù

Si teme il peggio per i dispersi del traghetto Euroferry Olympia della Grimaldi Lines che viaggiava verso Brindisi, andato a fuoco al largo dell’isola greca di Corfù nel cuore della notte fra 17 e il 18 febbraio. Proseguono senza sosta le ricerche di eventuali superstiti. I dispersi – ha confermato alla tv Skai il ministro greco della Navigazione, Yiannis Plakiotakis –  sarebbero 12.

Sale sovraffollate, autisti sui mezzi

Le persone tratte in salvo sarebbero 280 fra passeggeri e membri dell’equipaggio. Gli italiani circa 20 in tutto. Coloro che mancano all’appello sarebbero tutti camionisti, secondo la Guardia costiera ellenica: 3 greci e 9 bulgari. Altri autotrasportatori, tratti in salvo, hanno raccontato che diversi loro colleghi avevano preferito dormire a bordo dei loro tir parcheggiati nel ponte mezzi. E questo perché le cabine e le sale per i passeggeri erano sovraffollate. Grimaldi Lines ha reso noto che, al momento del disastro, il traghetto trasportava 239 passeggeri e 51 membri dell’equipaggio. Oltre a 153 mezzi pesanti e 32 automobili. La Guardia costiera greca ha però precisato che fra le persone salvate due non erano registrate come passeggeri: si tratta di due cittadini afghani.

Il disastro Norman Atlantic

Uno dei naufraghi dell’Euroferry Olympia aveva vissuto la stessa tragedia nell’incendio della nave Norman Atlantic nel dicembre 2014. Nel disastro avvenuto nel Canale d’Otranto, erano morte 31 persone. A rivelarlo è ancora l’emittente televisiva greca Skai. Ai microfoni l’uomo ha dichiarato che “rispetto al precedente incidente c’è stata una mobilitazione più veloce all’interno della nave“. Anche le condizioni meteorologiche, in questa circostanza, “sono state un fattore positivo“.

L’incendio sull’Olympia

L’inferno sul traghetto Olympia è scoppiato mentre tutti dormivano, alle 4.12 del mattino. Ha devastato l’intera nave, partita tre ore prima da Igoumenitsa, in Grecia, e diretta a Brindisi. Stando alle prime ricostruzioni, il rogo si sarebbe sviluppato da una delle stive: il garage numero 3. I membri dell’equipaggio hanno messo subito in atto le procedure antincendio, senza però riuscire a domare le fiamme. Il comandante ha quindi disposto l’abbandono della nave.

Terrore e feriti a bordo del traghetto

Quando le sirene hanno dato l’allarme, hanno raccontato alcuni testimoni, si è diffuso il panico. Le urla dei passeggeri, tra cui anche diversi bambini, hanno svegliato chi si trovava nelle cabine quando già il fumo era ben visibile e “le fiamme altissime“. Le operazioni di salvataggio sono partite tempestivamente, grazie al fatto che un’unità della Guardia di finanza italiana era poco distante. La maggior parte dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo nel giro di poche ore. Alcuni autotrasportatori sono stati recuperati più tardi. Due camionisti sono stati salvati nel tardo pomeriggio di ieri 18 febbraio e portati in elicottero all’ospedale di Corfù. Ci sono poi altri 10 feriti: 9 uomini e una donna. In 7 sono stati ricoverati per problemi respiratori. Altri tre sono stati dimessi.

Traghetto Grimaldi Incendio
Foto Twitter @TeresaBellanova

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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