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Contante: il tetto torna a 2mila euro, Governo sotto quattro volte

Lega e Forza Italia votano con FdI contro il parere dell'esecutivo

Dopo un mese e mezzo dall’inizio dell’anno, il tetto ai pagamenti in denaro contante in una sola volta – che dal 1 gennaio 2022 era sceso a 1.000 euro – torna a 2.000 euro. Il contrordine, se così si può dire, varrà fino al prossimo dicembre. Nel 2023, forse, l’entrata in vigore del limite più basso. La retromarcia del legislatore è frutto dell’esame alla Camera degli emendamenti al decreto Milleproroghe.

Maggioranza in crisi

Il fatto è che in Commissione, oggi 17 febbraio, Lega e Forza Italia, che sono in maggioranza, hanno votato emendamenti sul contante di Fratelli d’Italia, il partito di opposizione, contro il parere del Governo. La maggioranza di unità nazionale si è spaccata e il Governo è andato sotto più volte nelle votazioni. La modifica ora sposta l’entrata in vigore della soglia più bassa dal 1° gennaio 2022 al 1° gennaio 2023: è passata per un solo voto. Il Centrodestra apparentemente si ricompatta ma ciò che sembra emergere è ormai l’inizio di una lunga, lunghissima campagna elettorale. I partiti si riposizionano, a spese dell’unità di Governo, in vista delle elezioni politiche del 2023.

Il contante, cosa deciderà l’Aula

Se l’Aula di Montecitorio confermerà dunque queste indicazioni, fino al 1° gennaio 2023 sarà possibile pagare in contanti un acquisto di valore non superiore a 1.999,99 euro. Occorrerà, appunto, che il Parlamento dia il via libera definitivo. Fino a quel momento, il limite dell’uso dei contanti resta fissato in 999,99 euro. Occorrerà vedere se il via libera definitivo alla Camera comporterà un dietrofront, oltre che sul limite dei pagamenti, anche sulle sanzioni previste per i trasgressori. In pratica, sforando i 1.999,99 euro si pagava una sanzione minima di 2.000 euro, mentre con l’attuale tetto di 999,99 euro si paga una sanzione minima di 1.000 euro.

Prelievi e versamenti di contante

Alla fine, però, se anche il Parlamento modificasse di nuovo in via definitiva la soglia sull’uso del contante, nulla cambierebbe per quanto riguarda prelievi e versamenti in banca. E ciò perché non si tratta di trasferimenti di denaro tra due soggetti diversi. Ma di movimenti che interessano una sola persona. Sarebbe dunque lecito andare in banca a ritirare 2.500 euro, ad esempio, mentre non sarebbe al tempo stesso consentito utilizzarli tutti insieme per fare un unico  pagamento.

Governo in minoranza 4 volte

Nel corso delle votazioni sugli emendamenti al decreto Milleproroghe, il Governo è rimasto sconfitto ben quattro volte. Oltre che sul tetto del contante, contro il parere dell’esecutivo i deputati hanno approvato l’emendamento che prevede il dietrofront sull’Ilva. Così come gli altri emendamenti sulle norme riguardo alle graduatorie della scuola e per i test sugli animali.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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