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Telefonini e truffe via sms, in Italia il virus che prosciuga il conto

E non poteva mancare la truffa via Whatsapp sul falso bonus di 500 euro per vaccinarsi contro il Covid

Un nuovo virus informatico prende di mira gli smartphone Android, anche in Italia. L’obiettivo degli hacker è quello di rubare i fondi dalle app finanziarie utilizzate dalle vittime. Si chiama Brata. A individuarlo, per la prima volta nel 2019, gli esperti di sicurezza dell’azienda di cybersecurity Kaspersky. Negli ultimi giorni, tuttavia, la compagnia Cleafy Labs ha rilevato un’impennata importante nella diffusione della minaccia in Europa. La situazione della pericolosità del virus informatico è cambiata grazie a un aggiornamento che la rende operativa al di fuori del paese di origine, il Brasile.

Come funziona il virus Brata

Il tutto parte da un messaggio di phishing grazie al quale gli autori del virus millantano di appartenere alla banca del destinatario (chiunque egli sia). Contiene un link che, se cliccato, porta a un sito malevolo che avvia l’installazione di un’applicazione chiamata “Antispam“, “Sicurezza dispositivo” o “Sicurezza avanzata“. Dopo aver accettato le richieste di installazione da origini sconosciute, ci si ritrova su una pagina web, dove l’utente dovrebbe inserire i codici personali dei propri conti bancari. A quel punto, il virus registra tutto e comincia a sottrarre le riserve economiche. E non solo: dopo aver eseguito il lavoro di svuotamento delle finanze, Brata forza un reset del telefonino, che si ritrova completamente azzerato, con un’ulteriore beffa per gli utenti.

I consigli per evitare il virus

I consigli per non cadere in trappole del genere sono sempre gli stessi: evitare di aprire link ricevuti via messaggi e chat, anche se apparentemente inviati dagli istituti bancari, e non istallare applicazioni al di fuori del Play Store di Android. Google, che gestisce il negozio digitale, oramai da anni mette in pratica un controllo periodico e automatico della applicazioni ospitate, per verificare la loro autenticità ed eliminare i software che contengono codice dannoso, visus e altre minacce.

Il falso bonus per chi si vaccina

Bisogna dunque mantenere alta la guardia. Su tutti i fronti. Anche perché negli ultimi due anni di pandemia si sono moltiplicati i bonus per la casa, i monopattini, per tv e decoder, per le famiglie e per le imprese. E quindi era inevitabile che arrivasse la truffa del falso bonus. Ma collegato alla vaccinazione contro il Covid. Anche in questo caso il virus transita via Whatsapp o sms. Il meccanismo? Il primo passaggio è quello già utilizzato per altre truffe online: un messaggio da una persona, magari conosciuta, che a sua insaputa è divenuta veicolo di una fake news. “Ciao, ho appena saputo che il Governo ha approvato un bonus di 500 euro per chi riceve una dose di vaccino anti-Covid, al fine di aumentare il tasso di vaccinazione. Se ti sei già vaccinato richiedi qui il tuo bonus di 500 euro“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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