CinemaNewsPrimo piano

Monica Vitti, in tanti alla camera ardente per l’addio alla musa del cinema

Domani 5 febbraio alle 15 i funerali dell'attrice nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo a Roma

Tra i primi ad arrivare per l’ultimo saluto a Monica Vitti, oltre ai parenti, tanti cittadini comuni. Così, da stamani 4 febbraio, l’Italia rende omaggio alla grande attrice, musa di Michelangelo Antonioni e poi protagonista della commedia all’italiana accanto ad Alberto Sordi e non solo. La camera ardente sarà aperta fino alle 18 di oggi nella Sala della Promoteca del Campidoglio, a Roma. Si potrà ancora recarvisi domani 5 febbraio dalle 10 alle 13. I funerali si terranno sempre domani, dalle 15, nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo a Roma.

Mimose per Monica Vitti

Quasi a sottolineare la grande versatilità e l’ironia che hanno caratterizzato Monica Vitti sia come attrice che come donna, ai piedi della bara qualcuno ha depositato un mazzo di fiori avvolto nella pagina del quotidiano Il Manifesto. Il giorno dopo la sua morte, avvenuta a Roma il 2 febbraio, il giornale, celebre per la sagacia dei suoi titolisti, aveva titolato ‘Ma ‘ndo vai‘. La copia del quotidiano è stata depositata accanto a una foto che immortala l’indimenticabile espressività del volto della Vitti. Intorno tante mimose, la scritta ‘Grazie Monica’ e uno schermo con le immagini della sua lunghissima carriera.

Il ricordo di Mattarella

A livello istituzionale è arrivato ieri 3 febbraio il ricordo del Presidente Sergio Mattarella. Durante il suo discorso alla nazione, dopo il giuramento, il Capo dello Stato ha citato Monica Vitti per esprimere il suo cordoglio e quello di tutto il Paese. Non sono mancate, già il 2 febbraio, appresa la notizia della morte dell’attrice, le condoglianze del Governo. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha espresso profondo cordoglio per la morte della Vitti. “Attrice di grande ironia e di straordinario talento, ha conquistato generazioni di italiani con il suo spirito, la sua bravura, la sua bellezza. Ha dato lustro al cinema italiano nel mondo. Al marito Roberto Russo e a tutti i suoi cari, le condoglianze del Governo” recita una nota di Palazzo Chigi.

“Vitti, attrice a cui ispirarsi”

Ad accogliere il feretro di Monica Vitti, al suo arrivo in Campidoglio, è stato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che si è intrattenuto con il marito dell’attrice, Roberto Russo. Alla camera ardente è arrivato anche il Presidente del Lazio, Nicola Zingaretti. Vitti era “completa, dalla personalità forte e incisiva – ha dichiarato Carlo Verdone  nel giorno della scomparsa dell’attrice – La ricorderò sempre per esser stata la prima attrice ad incoraggiarmi e ad applaudirmi in una visione privata a casa di Sergio Leone di ‘Bianco Rosso e Verdone’.” “Le giovani attrici dovranno studiare bene le sue interpretazioni, ne saranno illuminate” ha sottolineato il regista romano. “Con Anna Magnani sarà ricordata come un’attrice straordinaria sia nel dramma sia nel brillante. Ha avuto uno splendido e ammirevole uomo accanto: Roberto Russo“, ha concluso.

Vitti Camera Ardente
Foto Twitter @Sulivi

LEGGI ANCHE: BAFTA 2022, annunciate le nomination: Sorrentino in lizza, domina “Dune” con 11 candidature

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio