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Green Pass: durata senza limiti dopo la terza dose di vaccino Covid

La decisione del Governo per evitare la scadenza imminente di molti certificati verdi. Nuovi step temporali se ci sarà la quarta dose

Il Green Pass rafforzato che detengono tutti i cittadini con almeno due dosi di vaccino anti Covid si sdoppia. Per coloro che hanno assunto anche il richiamo, cioè la terza dose, il Pass non avrà più scadenze temporali. Che invece resteranno – di 6 mesi – per chi non ha ancora ricevuto il booster.  Lo ha deciso il Governo, secondo un’anticipazione del Corriere della Sera. Il tutto, però, in attesa della decisione delle agenzie regolatorie (l’Ema per l’Europa e l’Aifa per l’Italia) sulla somministrazione della eventuale quarta dose.

Green Pass e ciclo vaccinale

La scelta dell’esecutivo è dovuta al fatto che il decreto attualmente in vigore prevede che dal 1° febbraio il Green Pass rafforzato – rilasciato ai vaccinati e ai guariti – abbia validità di 6 mesi. Ma molte certificazioni verdi cominceranno a scadere nelle prossime settimane. E questo è dovuto al fatto che la terza dose era stata autorizzata a metà settembre. Si è dunque deciso di non porre più limite al Green Pass per chi ha completato il ciclo vaccinale. Almeno fino a quando non arriverà il via libera alla quarta dose di vaccino. La decisione di Palazzo Chigi sembra andare nella direzione di un’agognata semplificazione delle regole di vita. È vero che siamo ancora in piena pandemia, ma cresce la richiesta della popolazione, così come degli amministratori locali in tutta Italia, perché il Governo sburocratizzi la gestione della convivenza quotidiana col virus.

Covid, ansia e depressione nei giovani

Una convivenza che, sotto molti profili, è sempre più difficile. Come dimostrano i dati sulla crisi mondiale della salute mentale – soprattutto fra giovanissimi – causata da questi due anni di Covid. L’incidenza di depressione e ansia fra adolescenti è raddoppiata rispetto a prima della pandemia. E un’ampia metanalisi appena pubblicata su JAMA Pediatrics, che ha incluso 29 studi condotti su oltre 80mila giovani, ha dimostrato che oggi un adolescente su 4, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione. E uno su 5 segni di un disturbo d’ansia. Questo diffuso disagio mentale rischia di mettere una seria ipoteca sulla salute futura dei ragazzi. Lo affermano gli esperti al congresso nazionale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia.

Il Covid in Italia: dati e cifre

A ieri 25 gennaio erano 186.740 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. I tamponi effettuati sono stati 1.397.245, con un tasso di positività del 13%. Le vittime del Covid sono state invece 468, un numero elevato. Dall’inizio della pandemia sono 10,2 milioni gli italiani che hanno contratto l’infezione. Gli attualmente positivi al virus Sars-CoV-2 sono 2,6 milioni, con una diminuzione di 20.691 nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della diffusione della pandemia in Italia i morti sono complessivamente 144.343. I dimessi e i guariti sono invece 7.379.112. I pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sono 1700 circa mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 20mila.

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La mascherina chirurgica anti Covid avrà un uso sempre più ridotto

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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