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Covid, nuova fase? Kluge (Oms): “Europa verso stabilità ma serve guardia alta”

Hans Kluge preconizza la fine dell'emergenza nel 2022 mentre in Italia crescono i ricoveri ospedalieri dei bambini colpiti dal virus

Dopo che ieri aveva definito “plausibile” che con la variante Omicron l’Europa “si stia avviando alla fine della pandemia” di Covid, oggi 24 gennaio il direttore di Oms Europa, Hans Kluge, è tornato sull’argomento. La pandemia “è tutt’altro che finita” ha affermato ma “due anni dopo potremmo entrare in una nuova fase“. Ciò porterebbe a “una plausibile speranza di stabilizzazione, ma è troppo presto per abbassare la guardia“. Insomma, una correzione di rotta per non creare false aspettative. Resta comunque un dato positivo: quest’anno l’Europa, e l’Italia con essa, potrebbe intravedere la luce in fondo al tunnel.

Non solo Covid, “ora altre minacce

Spero si possa porre fine alla fase di emergenza nel 2022” ha sottolineato Kluge. In modo da “affrontare altre minacce per la salute che richiedono urgentemente la nostra attenzione. Gli arretrati e le liste di attesa negli ospedali sono aumentati – afferma riferendosi a malattie diverse dal Covid. “I servizi sanitari essenziali sono interrotti e i piani e i preparativi per gli stress e gli shock sanitari legati al clima sono sospesi in tutta Europa“. “Questa pandemia come tutte le altre finirà, ma è troppo presto per rilassarsi. Nuove varianti emergeranno e ritorneranno, con i milioni di infezioni che si verificano nel mondo. Ma io credo che una nuova ondata potrebbe non richiedere più il ritorno ai lockdown totali“.

Il Covid in Italia oggi

Nel nostro Paese, in base ai dati Agenas del 23 gennaio, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive è stabile al 17%. A livello giornaliero, la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di area non critica è ferma al 30%, sebbene sia in crescita in 11 Regioni. Crescono i ricoveri fra i bambini. Sono state circa 400 le ospedalizzazioni dei piccoli fra i 5 e gli 11 anni nell’ultima settimana, rispetto ai 113 della settimana precedente. Un dato più che triplicato. A rilevarlo è un’elaborazione della Società Italiana di Pediatria su dati dell’Istituto Superiore di Sanità. “La crescita del tasso di incidenza sta rallentando in tutte le fasce di età tranne che nei bambini sotto gli 11 anni per i quali risulta in aumento” afferma la presidente Sip Annamaria Staiano. La Sip esorta a vaccinare. A oggi nel nostro Paese soltanto il 7% dei 3,6 milioni bimbi fra i 5 e gli 11 anni ha completato il ciclo vaccinale con 2 dosi e il solo 27% è stato immunizzato con la prima dose.

Folla Coppia Covid

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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