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Quirinale, Berlusconi getta la spugna: è l’ora del Signor D.?

Il fondatore di Forza Italia non sfida l'Aula, domani il primo scrutinio. Sale il nome di Draghi, al centro di una possibile intesa fra Letta e Salvini

Giornata cruciale oggi 23 gennaio per le sorti del QuirinaleSilvio Berlusconi ha fatto ieri il suo formale passo indietro rinunciando a presentare la sua candidatura. Adesso tocca ai partiti. Oggi, alla vigilia del primo scrutinio – domani 24 gennaio alle 15 nell’Aula di Montecitorio – è atteso un incontro fra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il segretario del PD, Enrico Letta. Ovvero fra i capi dei due partiti maggioritari, in termini di consensi secondo i sondaggi, nei rispettivi schieramenti: Centrodestra e Centrosinistra. Mario Draghi, ma anche Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini, al centro di una possibile intesa.

Silvio: “Ho i numeri, ma rinuncio

Sono davvero grato, dal profondo del cuore, alle molte migliaia di italiane e italiani che, in questi giorni, mi hanno manifestato affetto” ha scritto Berlusconi in una nota. “Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di Centrodestra, ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione“, ha aggiunto. Tuttavia, al vertice con Salvini e Meloni, la vicepresidente del gruppo FI al Senato, Licia Ronzulli, ha letto un comunicato nella quale l’ex premier annunciava l’intenzione di non candidarsi al Quirinale.

Mattarella Colle

“Draghi però resti premier” 

Draghi deve andare avanti“, ha sottolineato Berlusconi, “l’Italia oggi ha bisogno di unità“. “Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per il Quirinale. Continuerò a servire il mio Paese in altro modo (….) evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi“.

Scatoloni al Quirinale

Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al Centrodestra, che ora avrà l’onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra“, ha detto Salvini. “Abbiamo apprezzato il senso di responsabilità di Silvio Berlusconi” ha affermato Fratelli d’Italia in un comunicato. “Con il suo ritiro facciamo un passo avanti e cominciamo un serio confronto tra le forze politiche” ha scritto su Twitter il leader del M5s Giuseppe Conte. “Col ritiro di Berlusconi e lo scontro deflagrato all’interno del cd (centrodestra n.d.r.) tutto è chiaro. Ora ci vuole accordo alto su nome condiviso e Patto di Legislatura” ha scritto su Twitter Enrico Letta. Intanto, dal Quirinale, sui social appare la foto di un ufficio, ingombro di scatoloni (sotto). L’ha pubblicata su Twitter Giovanni Grasso, portavoce del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Fine settimana di lavori pesanti…“, scrive, con riferimento al trasloco in atto dagli uffici del Quirinale.

Quirinale Scatoloni Grasso
Foto Twitter @_giovannigrasso

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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