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Covid in Europa, Omicron dilaga. Cina: per 2 positivi 5,5 milioni in lockdown

Pechino persegue i contagi zero e fra poco ospiterà le Olimpiadi invernali. Negli Usa Facebook obbliga i dipendenti alla terza dose

All’attuale tasso di casi Covid, oltre il 50% degli europei sarà presto contagiato da Omicron, la varante del Coronavirus. Il tutto potrà avvenire in soli due mesi. Così l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). “A questo ritmo, l’Institute for Health Metrics and Evaluation prevede che oltre il 50% della popolazione della regione sarà infettata da Omicron entro le prossime sei-otto settimane“, ha affermato il direttore dell’Oms per l’ Europa, Hans Henri Kluge. Si sa già, per altro, che un’ulteriore mutazione, ribattezzata Deltacron (da Delta e Omicron) sta cominciando a diffondersi.

“Il 34% dei ricoverati non ha Covid”

A riscontro dell’alta infettività di Omicron in questo momento, una notizia dall’Italia. Stando a uno studio della Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), il 34% dei pazienti positivi al Sars-CoV-2 ricoverati non è malato di Covid-19. Questo significa che un terzo dei pazienti positivi al virus non è in ospedale per sindromi respiratorie o polmonari. E non ha sviluppato la malattia da Covid. Bensì richiede assistenza sanitaria per altre patologie e al momento del tampone pre-ricovero risulta positivo al Sars-CoV-2.

La Cina e i contagi zero

Nel paese da cui avrebbe avuto origine il virus Sars-CoV-2, ovvero la Cina, la variante Omicron fa scattare il lockdown. I confinati in casa sono i 5,5 milioni di abitanti della città di Anyang, nella provincia di Henan. Il 10 gennaio sono stati confermati 2 casi di variante del Coronavirus. È bastato questo per decretare il lockdown totale. Che significa divieto di circolazione dei mezzi, chiusura di tutti i negozi, vendita dei soli beni di prima necessità. Al via i test di massa. Tutto questo perché Pechino continua a perseguire la strategia “zero contagi” che in Europa e in Italia appare quasi incomprensibile.

Le Olimpiadi e il Covid

Il punto è anche che, in pieno Covid, il gigante asiatico si prepara a ospitare i Giochi olimpici invernali. Pechino vuole svolgerli regolarmente, manca ormai meno di un mese. “A prescindere dalle difficoltà e dalle sfide che potremo incontrare, resta ferma e incrollabile la nostra determinazione a ospitare, come previsto, Giochi di successo“, ha detto ai giornalisti il portavoce del comitato organizzatore, Zhao Weidong. La Cina ha predisposto misure rigide per i Giochi – in programma dal 4 al 20 febbraio -. La ‘bolla olimpica’ è sigillata, e non si prevedono almeno per ora modifiche sulle disposizioni.

Facebook, terza dose per lavorare

Dagli Usa si apprende intanto che Meta-Facebook richiederà ai propri dipendenti statunitensi la terza dose del vaccino anti Covid. Lo riporta il Wall Street Journal sottolineando che la società di Mark Zuckerberg ha posticipato il rientro alla scrivania alla fine di marzo. “La terza dose aumenta le protezioni. Alla luce delle prove dell’efficacia del booster abbiamo ampliato i nostri requisiti di vaccinazione per includerlo“, afferma un portavoce della società. Dal 28 marzo i dipendenti dovranno mostrare di aver ricevuto il booster per accedere agli uffici.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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