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Proposta d’acquisto per Tim. Le telecomunicazioni italiane in mano straniera?

Oggi 21 novembre il Cda straordinario. Il fondo Usa Kkr vorrebbe rilevare l'intero Gruppo ma il Governo potrebbe esercitare il golden power

Domenica di fuoco per Tim. I vertici della più importante azienda italiana di telecomunicazioni hanno convocato per oggi 21 novembre un Consiglio di amministrazione straordinario. Sul tavolo – secondo quanto scrive il Corriere della Sera – vi sarebbe la manifestazione di interesse avanzata da fondo statunitense Kkr per l’acquisto dell’intero gruppo. Se ciò avvenisse si tratterebbe di una svolta senza precedenti, in grado di cambiare radicalmente gli assetti proprietari, e quindi i destini, di una compagnia strategica per l’Italia.

Tim, l’assalto di FiberCop

Fonti della società, riporta l’Ansa, confermano la convocazione del Cda per oggi, senza però fornire indicazioni sui contenuti della riunione. La riunione del consiglio è prevista nel pomeriggio. Il fondo statunitense Kkr è già azionista di FiberCop, la società in cui Tim ha spostato l’ultimo miglio – il cosiddetto last mile – della rete telefonica. Si tratta del cavo che connette le centrali telefoniche agli utenti finali: la rete di accesso.

Valore delle azioni ai minimi storici

Ma ora FiberCop punterebbe all’acquisizione di tutta Telecom Italia. Secondo il Corriere della Sera sarebbe disponibile a lanciare un’offerta pubblica sull’intero capitale del gruppo. Ciò anche grazie al fatto che le azioni sono al momento ai minimi storici. Venerdì 19 novembre a Piazza Affari, nonostante la chiusura in controtendenza con un aumento del 3,65%, l’azione veniva quotata a 0,3465 euro.

Perché Tim è strategica per l’Italia

Kkr avrebbe sondato nei giorni scorsi il Governo Draghi, dal quale non sarebbero arrivate indicazioni, com’è ovvio, essendo Tim una società privata quotata in Borsa. Bisogna però ricordare che il Governo ha la possibilità di utilizzare il golden power a tutela della rete telefonica. Parliamo infatti di Telecom: un asset strategico per la sicurezza nazionale, su cui corrono i dati riservati delle nostre conversazioni e non solo. Corrono anche i big data di Internet, inclusa la rete internazionale di Sparkle. Perciò “è ipotizzabile – scrive il Corriere della Sera – che in caso di un’opa (offerta pubblica d acquisto) il Governo metta dei paletti a difesa della rete. Tanto per la parte contenuta in FiberCop quanto per la cosiddetta rete primaria rimasta a Tim“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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