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Cop26, allarme dal Global Carbon Project: “CO2 a livelli pre-Covid”

Con la ripresa economica mondiale torna a crescere vorticosamente l'inquinamento da anidride carbonica in tutto il mondo

Dalla Cop26, la conferenza dell’Onu sulla lotta ai cambiamenti climatici, non arrivano buone notizie per la salute del nostro pianeta. Le emissioni di diossido di carbonio dovute soprattutto all’uso di combustibili fossili (come petrolio, gas e carbone) a fine 2021 torneranno ai livelli pre-Covid.

Cop26, il rapporto GCP

L’inquinamento globale da anidride carbonica sarà quest’anno di poco inferiore al record segnato nel 2019. La quota di CO2 immessa nell’aria dalla Cina è in crescita a quasi un terzo del totale. I dati emergono dal rapporto annuale del consorzio Global Carbon Project diffuso oggi a Glasgow alla Cop26. Lo scorso anno la pandemia aveva assestato un colpo a smog e inquinamento. Le chiusure periodiche, i lockdown, l’assenza di circolazione avevano provocato una brusca frenato per le emissioni nocive derivanti dalle attività umane. Adesso, con la ripresa a ritmo elevato in tutto il mondo, la situazione sta tornando ai livelli precedenti al dilagare del Sars-CoV-2.

Ecco che succede nel mondo reale

Inoltre, sottolinea alla Cop26 lo studio del consorzio Global Carbon Project, le emissioni di gas e carbone altamente inquinante aumenteranno quest’anno di più di quanto non siano diminuite nel 2020. “Questo rapporto fa i conti con la realtà“, ha commentato la co-autrice del testo Corrine Le Querre, docente di scienza del cambiamento climatico all’Università dell’East Anglia, nel Regno Unito. “Esso – ha proseguito – mostra cosa sta succedendo nel mondo reale mentre siamo qui a Glasgow a parlare di come affrontare il cambiamento climatico“.

Via il carbone: l’impegno di 23 paesi

Ma dalla Scozia, dove le Nazioni Unite discutono di come lottare efficacemente per fermare la catastrofe climatica, arrivano anche buone nuove. Almeno 23 paesi presenti alla Cop26 si sono impegnati – per la prima volta – a eliminare il carbone dalla loro produzione di energia. Fra questi Indonesia, Vietnam, Polonia, Corea del Sud, Egitto, Spagna, Nepal, Singapore, Cile e Ucraina. Oltre a Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Canada. In una “Dichiarazione per la transizione globale dal carbone all’energia pulita“, i paesi si sono anche impegnati ad aumentare l’energia rinnovabile. E a garantire una transizione giusta dal carbone alle fonti pulite.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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