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Senato, voteranno anche i 18enni: Mattarella promulga la legge

Dalle prossime elezioni politiche non sarà più necessario avere 25 anni per poter eleggere gli esponenti di Palazzo Madama

Via libera dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla legge di modifica all’articolo 58 della Costituzione. Si tratta dell’articolo in materia di elezione dei membri del Senato. Grazie alla promulgazione del testo di modifica da parte del Capo dello Stato, ora i 18enni potranno votare anche per i senatori e non più soltanto per i deputati. Fino a oggi per poter eleggere gli esponenti del Senato si doveva avere 25 anni di età.

Senato, 5 milioni di elettori in più

Il cambiamento coinvolge poco meno di 5 milioni di ragazzi maggiorenni, l’8% degli elettori che finora hanno potuto votare soltanto per la Camera. Il Parlamento ha cambiato la parola “venticinquesimo” con “diciottesimo” nell’articolo 58 della Costituzione. Il testo adesso recita così: “I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età“. Fino a oggi l’Italia era l’unico paese democratico in cui soltanto la parte meno giovane della popolazione deteneva il diritto di eleggere tutti i Parlamentari.

I Paesi in cui si vota a 16 anni

Quasi ovunque, nelle democrazie di tutto il mondo, si eleggono i Parlamenti e si determina quindi il Governo di un paese, a partire dai 18 anni. In 11 paesi 300 milioni di cittadine e cittadini votano già dai 16 o 17 anni. Ma ce ne sono altri 16 altri in cui si vota dai 19, 20 o 21 anni. Il provvedimento che il Presidente Mattarella ha promulgato, alla quarta lettura conforme con la Camera, ha avuto in Senato lo scorso luglio 178 sì, 15 no e 30 astenuti. A quel punto la legge di modifica costituzionale era approvata in via definitiva. Per la promulgazione e l’entrata in vigore, però, bisognava attendere tre mesi per un eventuale referendum. Quel tempo è adesso trascorso senza che alcuno abbia chiesto un referendum. Per questo Sergio Mattarella ha potuto dare il suo definitivo via libera.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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