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Pil in crescita, Franco avverte: “Se il Covid riprende vigore si rischia grosso”

Quest'anno il Pil nazionale aumenterà del 6% assumendo che non ci saranno nuove restrizioni alle attività produttive e al lavoro. Misure straordinarie come il Superbonus edilizio saranno prorogate ma "alla lunga non saranno sostenibili" perché "molto costose" ha spiegato il Ministro dell'Economia

L’Italia viaggia quest’anno verso un Pil a +6%, dopo lo sprofondo del 2020 (-9%) ma il ministro dell’Economia, Daniele Franco, manda a tutti un avvertimento chiaro. “Nel formulare la previsione per il restante anno e il prossimo – ha dichiarato oggi 6 ottobre alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato – assumiamo non vi siano nuove restrizioni alle attività economiche e ai movimenti delle persone. Ove la pandemia riprendesse, i numeri sarebbero a rischio“.

Economia, la Nota al Def

Roba da fare gli scongiuri a due mani. Appena una settimana fa, il 29 settembre, l’esecutivo Draghi, aveva presentato una rosea Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef). Perdendo l’understatement draghiano, il ministro della Pubblica istruzione, Renato Brunetta, si era lanciato in previsioni. E aveva anticipato un probabile “tasso di crescita anche più alto del 6%” quest’anno. Tale da far recuperare all’Italia nell’arco di una paio d’anni “tutto quello che abbiamo perso nel 2020.” Adesso il titolare di Via XX Settembre ha smussato gli entusiasmi. “Il quadro tratteggiato è più probabile e realistico. Ma una ripresa della pandemia metterebbe questi numeri a rischio“.

Superbonus prorogato

Di più, perché i conti si fanno con l’oste. E siccome Daniele Franco è stato per 6 anni Ragioniere generale dello Stato, c’è poco da scherzare anche sotto altri profili. “Il superbonus e gli altri bonus edilizi sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni – ha detto il ministro – quindi stiamo valutando in che modo possano essere prorogati“. Tuttavia, ha aggiunto, “dobbiamo ricordare che sono uno strumento molto costoso“, “non sostenibile alla lunga“. Le costruzioni “sono un settore che va sostenuto, avendo a mente che non può crescere a dismisura. Se ciascun italiano fa domanda, per 30 milioni di unità immobiliari l’effetto sui conti e sul debito è stratosferico“.

Economia, il costo dell’energia

L’aumento del costo dell’energia e il suo peso sull’inflazione è “uno degli elementi di incertezza più importanti” che grava sulla ripresa, ha poi sottolineato il titola di Via XX Settembre. I previsori, spiega, parlano di “un fenomeno in parte temporaneo” e i mercati si aspettano una riduzione “dopo i picchi invernali“. Tuttavia, “il tema va monitorato e bisogna valutare se a livello nazionale o europeo ci siano modi per attenuare” l’impatto.  Tornando alla crescita del Pil, “il 6% è irripetibile – ha sottolineato il ministro – ma dobbiamo puntare a tassi di crescita più alti degli scorsi decenni per gli anni 2023, 24, 25, 26″.

Salvini e Draghi, botta e risposta

Sulle mosse del Governo per quanto riguarda l’economia è intervenuto oggi Matteo Salvini. Dopo la batosta elettorale per la Lega alle Ammnistrative arriva una nota dura. “Riforma del catasto, aumenti di Imu e tasse sulla casa? Oggi e domani, dalla Lega un secco NO. La casa degli italiani non si tocca e non si tassa“. I ministri leghisti avevano già disertato il Cdm che ha dato a Draghi il via libera sulla delega fiscale. Ma il premier Draghi non si scompone, dice di attendere spiegazioni e che “il Governo va avanti: l’azione del Governo non può seguire il calendario elettorale“. “Il Governo – ha proseguito il Presidente del Consiglio dal vertice in Slovenia – non aumenta le tasse“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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