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Morto Bernard Tapie: la “fenice”. L’eclettico imprenditore aveva 78 anni

L'Adidas, l'Olympique Marsiglia, la politica e il brevissimo incarico da Ministro fino ai guai giudiziari

Dominique Tapie e i suoi figli annunciano con infinito dolore la morte di Bernard Tapie, marito e padre, questa domenica 3 ottobre alle ore 8 e 40, a causa di un cancro». Se ne è andato a 78 anni, Bernard Tapie. A renderlo noto la famiglia che ha inviato una nota al quotidiano di Marsiglia, La Provence, di cui è azionista di maggioranza da 2012.
Subito dopo è arrivato il commiato sui social – qui sotto – del figlio Stéphane Tapie, con una foto che lo ritrae con il padre: “Au revoir mon Phénix“. La “fenice”, come era definito, della finanza francese, per la sua capacità di rialzarsi, di reinventarsi dopo delusioni, fallimenti, processi.

 

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Bernard Tapie: la “fenice” risorta da molti scandali

Il tumore che lo ha portato via questa mattina – e che lo ha colpito allo stomaco e all’esofago – gli aveva impedito lo scorso maggio di presenziare alle udienze del processo per truffa nel caso Credit Lyonnais nell’affaire collegato alla scalata e successiva cessione del marchio Adidas.
Tapie era nato a Parigi il 26 gennaio 1943 ed è stato tantissime cose. Imprenditore partito dal nulla, figlio di un operario e di una badante, con una fortuna stimata, secondo la stampa francese, di 150 milioni di euro. Proprietario come detto dell’Adidas e dell’Olympique Marsiglia, deputato ed europarlamentare, Ministro delle Città con Mitterand, editore, cantante e attore. La sua vita è stata segnata da diversi scandali giudiziari, che lo hanno anche costretto in carcere per corruzione, frode fiscale e corruzione di testimoni.

Il presidente dei Campioni

Il mondo lo ha conosciuto principalmente come presidente dell’Olympique di Marsiglia dal 1986 al 1994, il primo capace di portare un club francese a vincere una Coppa dei Campioni. Anzi la prima Champions League, che proprio quell’anno, nel 1993 anno, cambiò denominazione. Dopo la finale persa nel 1991 a Bari, ai rigori, contro la Stella Rossa di Belgrado. Poi uno scandalo travolse lui e la squadra facendola precipitare in seconda divisione. Nessuno mai come lui, nemmeno il Psg degli emiri: quattro scudetti consecutivi – dal 1989 al 1992 – e una Coppa di Francia (1989). Scopritore dei gradi nomi del calcio francese di quella stagione: Papin, Abedi Pelé, Deschamps, Desailly, Barthez, Angloma.

L’affaire Adidas

Bernard Tapie era specializzato nell’acquisizione di società in gravi difficoltà finanziarie. Riuscì a scalare Adidas, fondata da Adolf Dassler nel 1949. Il simbolo dell’industria tedesca finì in mani francesi, le sue, per l’80% nel luglio del 1990 per 1,6 miliardi di franchi. Il gruppo fu poi rivenduto a una serie di imprenditori e banche tra cui il Credit Lyonnais, per 2,08 miliardi di franchi. Assolto nel luglio del 2019 dall’accusa di truffa seguita all’arbitrato, sulla vicenda che gli aveva fruttato più di 400 milioni di euro nel 2008. In questo caso la sua vicenda si è incrociata a quella politica di Nicholas Sarkozy e professionale di Christine Lagarde, allora direttore generale del Fondo monetario internazionale.

Ettore Mastai

Redazione interna - Esteri, Economia, Arte, Sport

Giornalista professionista specializzato in politica estera ed economia. Si è laureato con lode nel 2007 con una tesi sulla rivoluzione Khomeinista. Negli anni dell'università ha coltivato la sua passione per la scrittura sportiva e per i temi del gambling. Per l'agenzia di stampa nazionale AGV News-Il Velino ha curato la sezione di Giochi e Scommesse e di Ippica e dintorni. Spesso si è occupato anche di politica nazionale in relazione ai suoi campi di azione giornalistica.

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