Primo pianoSport

Calcio, Maldini 3.0

Cesare, Paolo e Daniel: c'è sempre un Maldini nella storia del Milan

Daniel ha uno splendido viso che raccoglie quei caratteri che hanno reso inconfondibile la famiglia a cui appartiene.  E’ un Maldini, come papà Paolo e nonno Cesare, scomparso nel 2016. Un cognome che nel calcio italiano ha significato tanto. Sia nel club che un po’ è quello della dinastia, il Milan, sia in Nazionale, in cui ci auguriamo tutti che anche la versione 3.0 approdi per dare quanto, se non di più delle precedenti. Visti vicini (nel post sotto) si somigliano tanto, anche nel fisico – tutti sopra il metro e ottanta – e nelle movenze.

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da MilanStream® (@milan.stream)

Le prime due generazioni erano di difensori – sicuramente il papà, il terzino più forte della sua, e forse non solo – che per il post carriera agonistica hanno scelto Cesare di allenare guidando anche gli Azzurri, e Paolo di restare come dirigente rossonero. Daniel invece è un attaccante. Ieri ha segnato il suo primo gol nel Milan in serie A – contro lo Spezia – a 19 anni. Papà Paolo lo fece a 18 nel 1987, il nonno a 23 nel 1955.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da soccerx (@soccerx.9)

Nel calcio è già complesso che riesca un figlio d’arte, ad eguagliare e superare il padre, figuriamoci a promettere e – mantenere – per più di due generazioni. Nonostante il fattore favorevole, di nascere nel mondo del calcio, non sono molti i casi che raccontano di gol o parate e felici riuscite. I calciofili ricordano del figlio del grande Cruyff giocare con la maglia con scritto Jordi – e non era neppure una ‘scarpaccia’ – ma non era il genio olandese. Questo però è un altro tempo in cui chi ha guardato giocare Enrico è impressionato dalla somiglianza con Federico Chiesa; degli Schmeichel che difendono la porta della Danimarca; dei Turam, dell’attesa che i Carpazi ritrovino un altro Hagi (e magari anche un altro Maradona, che ci manca proprio a tutti come non mai).

I Maldini: Cesare, Paolo e Daniel

Ieri il gol di Daniel nel Milan ha aperto la versione contemporanea dei Maldini nel calcio italiano. Sono storie che fanno bene allo sport, come quella dei Montano nella scherma, parlano di tradizioni, valori e vittorie. La pagina più antica la scrive Cesare da Trieste, classe 1932, che con il Milan ha disputato più di 400 incontri; molti da capitano, come in Nazionale, con 14 presenze e la partecipazione al Mondiale del 1962. Una vita nel calcio e da scopritore di talenti con quell’ Under-21, che ha portato tre volte sul tetto d’Europa consecutivamente (1992, 1994, 1996) per poi nel Mondiale 1998 guidare anche la Nazionale maggiore, dopo l’esperienza da secondo di Bearzot nel Campionato del Mondo 1982.

La storia moderna della famiglia la scrive Paolo, classe 1968, che in 25 anni, sempre e solo con la maglia del Milan, ha vinto 26 trofei: 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe italiane, 5 Champions League (con il record di 8 finali giocate), 5 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA. Dal 1988 al 2002 in Nazionale è stato capitano per otto anni, partecipando a quattro Mondiali (Italia 1990, Stati Uniti 1994, Francia 1998, Corea del Sud-Giappone 2002) e tre Europei (Germania Ovest 1988, Inghilterra 1996, Belgio-Paesi Bassi 2000).

Cesare Paolo e Daniel Maldini

Ora c’è questo campionato e questo Milan, e la storia di Daniel da scrivere sul campo, sicuramente diversa non foss’altro che per il ruolo e per l’epoca tutta digitale diversa da quella dei Maldini che l’hanno preceduto. Sotto gli occhi di papà-dirigente emozionato in tribuna che tranquillizza, suggerisce “di fare quello che sa fare e di darci dentro”. Scuola e classe Maldini.

LEGGI ANCHE: Sport, Interspac: la via italiana all’azionariato nel calcio

Ettore Mastai

Redazione interna - Esteri, Economia, Arte, Sport

Giornalista professionista specializzato in politica estera ed economia. Si è laureato con lode nel 2007 con una tesi sulla rivoluzione Khomeinista. Negli anni dell'università ha coltivato la sua passione per la scrittura sportiva e per i temi del gambling. Per l'agenzia di stampa nazionale AGV News-Il Velino ha curato la sezione di Giochi e Scommesse e di Ippica e dintorni. Spesso si è occupato anche di politica nazionale in relazione ai suoi campi di azione giornalistica.

Pulsante per tornare all'inizio