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Segre, una lunga marcia per la vita: dalla Germania il più alto riconoscimento nazionale

Ordine al merito della Repubblica tedesca per la senatrice a vita deportata ad Auschwitz e sopravvissuta alla Shoah. "Sono molto onorata e colpita nel profondo"

A 76 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e dalla Shoah la Germania s’inginocchia davanti a Liliana Segre. La senatrice a vita italiana di origine ebraica, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, ha ricevuto infatti l’Ordine al merito della Repubblica federale tedesca. Si tratta del più alto riconoscimento nazionale che Berlino assegna. La consegna dell’onorificenza è avvenuta a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede di rappresentanza del Presidente del Senato, il 24 settembre. “Sono molto onorata  – ha dichiarato Segre – ma anche colpita nel profondo. È un’occasione per meditare sul mio lungo e doloroso percorso di riconciliazione con la Germania.”

Casellati: “Ha trasformato l’orrore in memoria

A consegnare il più alto riconoscimento istituzionale tedesco è stato l’ambasciatore di Germania, Viktor Elbing. “Sopravvissuta alla marcia della morte – ha detto la presidente del Senato, Elisabetta CasellatiLiliana Segre ha continuato a camminare, passo dopo passo, una lunga marcia per la vita“. Una cammino “per trasformare l’orrore e la sopraffazione in memoria e condivisione“. “La sua marcia ci ha aiutato a togliere il velo su pagine di storia inenarrabili. A confrontarci col volto disumano dell’umanità. A costruire consapevolezza per contrastarne il principale alleato: l’indifferenza“, ha aggiunto la Presidente del Senato.

Segre: “Penso a chi ha fatto i conti col passato

Rivedo lo storico gesto del Cancelliere Willy Brandt, che nel 1970 nella sorpresa generale si inginocchiò a Varsavia davanti al monumento ai caduti del Ghetto – ha detto ancora Segre – Ripenso alle migliaia di intellettuali e di insegnanti tedeschi che, nel corso dei decenni, ribellandosi al precedente oblio, hanno fatto un lavoro straordinario affinché le nuove generazioni, nate dopo la guerra, facessero i conti con il passato della nazione.” “Il mio pensiero va anche al Presidente Steinmeier ed alla Cancelliera Merkel, così come alla Presidente Ursula von der Leyen vera paladina di un’Europa sempre più unita e solidale, contro nazionalismi e oscurantismi.”

Steinmeier: “Segre combattente contro l’odio

Ringrazio le amiche Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, e Noemi Di Segni, presidente del l’UCEI, che hanno voluto essere al mio fianco in una giornata per me così particolare e colma di significati. Dedico questa onorificenza alla memoria dei miei cari Alberto, Olga e Giuseppe Segre.” L’onorificenza a Liliana Segre era stata conferita nel 2020 dal Presidente delle Germania, Frank-Walter Steinmeier, “per lo straordinario impegno per ricordare la Shoah e l’instancabile lotta contro l’odio e l’intolleranza“. La consegna è stata formalizzata adesso dopo il rinvio a causa della pandemia di Covid.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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