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Il discorso di Joe Biden all’Onu è un invito alla pace e alla coesione

Il presidente americano ha incitato al dialogo sopprimendo ogni forma di violenza

Con un discorso pronunciato alle Nazioni Unite (ONU), il presidente Biden si impegna a lavorare per un “futuro pacifico e prospero per tutti”. Al centro del suo intervento, il primo dall’elezione dello scorso novembre davanti all’Assemblea Generale, la necessità di un mondo più propenso alla pace. Unico modo per concentrarsi sulle problematiche comuni. Covid-19 e cambiamento climatico, infatti, sono i due macro-temi che stanno dominando l’inizio della riunione presso il palazzo di vetro.

Il discorso di Biden all’ONU incinta all’unione contro i problemi comuni

Nelle ultime ore il presidente Biden ha pronunciato il suo discorso di debutto al raduno annuale dei leader mondiali alle Nazioni Unite. Parlando a un pubblico più piccolo del solito a causa della pandemia, ha chiesto una nuova era di unità globale. Al centro dell’impegno comune la lotta contro il Covid, le minacce tecnologiche e l’influenza di nazioni autocratiche, come la Russia e la Cina. “Non importa quanto siano difficili o complessi i problemi che dovremo affrontare – ha dichiarato – il governo da e per la gente è ancora il modo migliore per offrire a tutto il nostro popolo“. Quello di Biden, dunque, è stato un invito alla coesione rivolto soprattutto alle realtà occidentali. “La nostra sicurezza, la nostra prosperità e le nostre stesse libertà – ha dichiarato – sono interconnesse, a mio avviso come mai prima d’ora“.

L’invito alla pace e il riferimento ai fatti in Afghanistan

Invitando il mondo a fare dell’uso della forza “il nostro strumento di ultima istanza, non il nostro primo“, Joe Biden ha lanciato un chiaro riferimento alla situazione in Afghanistan. Nel suo discorso all’ONU, infatti, ha difeso la decisione di porre fine alla guerra degli Stati Uniti con il ritiro delle truppe americane che ha suscitato tanto clamore. Quella della pace, dunque, per Biden è l’unica strada in grado di permettere al mondo di superare le sfide più grandi. “Oggi, molte delle nostre maggiori preoccupazioni non possono essere risolte o addirittura affrontate con la forza delle armi“, ha ribadito il Presidente, aggiungendo che “bombe e proiettili non possono difenderci dal Covid-19 o dalle sue future varianti“.

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Roberta Gerboni

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Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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