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Stangata bollette luce e gas, le associazioni dei consumatori: “Centinaia di euro in più all’anno”

Per il ministro Roberto Cingolani c'è il rischio serio di aumenti fino al 40% in tre mesi da ottobre per rincari delle materie prime e crescita dei costi delle emissioni di CO2. Il Governo pensa a una riforma totale della tariffazione in bolletta

Bollette elettriche e del gas: non c’è pace per gli italiani. Da quando ieri il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha lanciato l’allarme su possibili aumenti fino al 40% se non si interverrà, le associazioni dei consumatori hanno rilanciato calcoli e previsioni.

Bollette, conto molto salato

Dal 1 ottobre i rincari potrebbero arrivare a 100 euro l’anno per la luce e a 400 euro per il gas. Molto più pesante la stima di Assoutenti e Movimento Consumatori, secondo cui l’aumento delle tariffe produrrebbe effetti a cascata sui listini al dettaglio causando una stangata complessiva da quasi +1.300 euro annui a famiglia. Ancora più salato il conto di Coldiretti, secondo cui, per effetto dell’aumento delle bollette domestiche, la spesa annuale in bollette di luce e gas delle famiglie italiane potrebbe arrivare a 1820 euro.

Le cause degli aumenti

Come si spiega tutto questo? Il mercato dell’energia sta registrando un trend al rialzo dei prezzi di gas ed energia elettrica che dallo scorso luglio ha toccato livelli record. Le cause? L’ascesa dei prezzi delle materie prime dovuta alla ripresa economica su scala globale. Ma anche le ridotte forniture di gas, in particolare quelle dalla Russia. Fra i motivi di questa impennata c’è anche la crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, chiamati con un acronimo Ets (Emission Trading Scheme).

Quanto costa produrre inquinando

Il sistema di emissioni stabilito dalla Ue si basa essenzialmente su un principio: le grandi aziende di tutta Europa devono pagare per poter inquinare. Il meccanismo è tale che si possono ‘scambiare’ le emissioni. Le aziende europee acquistano e scambiano queste quote di emissione. Se un’azienda inquina più del previsto si trova costretta a comprare altri permessi, aggiungendo quindi un nuovo costo. Chi riuscirà a ridurre le emissioni può invece venderli. Visto che le politiche sempre più ristrettive della Ue hanno fatto aumentare la domanda di permessi, si sta verificando un boom dei prezzi dei diritti. Ora sono ai massimi storici: circa 50 euro per tonnellata di CO2.

Stanziati 1,2 miliardi dal Governo

Il Governo Draghi si è già mosso agli inizi di luglio stanziando 1,2 miliardi proprio grazie alla vendita degli Ets. Con l’obiettivo di evitare che gli effetti dei rialzi colpissero in modo pesante le tasche dei consumatori. Ma ora si sta pensando a una riforma compiuta degli oneri generali di sistema. Proprio per alleggerire il fardello di voci che gravano in bolletta e nella prospettiva di trasferire sotto la fiscalità generale gli oneri per il sostegno alle energie rinnovabili.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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