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A Venezia78 con “Qui rido io” Mario Martone e Toni Servillo riportano in vita la Belle Époque ed Eduardo Scarpetta

Il regista presenta il suo ultimo film in concorso al Festival del Cinema

Un accento della Napoli novecentesca; la commedia protagonista e Toni Servillo che ne rappresenta le gesta, sono solo alcuni degli aspetti presenti nell’ultimo film di Mario MartoneQui rido io, pellicola in Concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, racconta la storia dell’indimenticabile Edoardo Scarpetta nell’era della Belle Époque; dove i teatri e il cinematografo splendevano di luce propria. Oggi, la storia dell’attore commediografo torna a far parlare di sé attraverso l’ultima pellicola portata a Venezia78 dal regista Martone; il quale ne ha descritto gli sviluppi durante la Conferenza stampa di oggi 7 settembre, tenutasi nella Sala conferenze del Palazzo Casinò.

La scintilla che ha spinto Martone a lavorare su una pellicola che parlasse anche di una paternità negata, si è accesa – per il film maker – lavorando al sindaco del rione sanità e guardando da vicino i tratti di un’appartenenza affettiva assente. Così come lo è stato in Filumena Marturano, un altro testo di Edoardo De Filippo che rivela la temperatura di questo argomento. Ma è stato insieme ad Ippolita Di Maio a fiutare un certo mistero che aleggiava su una famiglia straordinaria come quella di Scarpetta. Un uomo per certi versi ‘amorale’; spinto dalla fame del riscatto e di rivalsa che lo porta a scrivere: “Qui rido io” sul muro della sua villa dopo essersi conquistato il successo.

“Questo mistero conteneva tante cose – spiega il regista – la forza creativa di una città come Napoli, che tra fine Ottocento e inizio Novecento ha mostrato la sua potenza. C’era il teatro, il cinema la canzone napoletana, continua il regista introducendo il profilo attento di Scarpetta come un divoratore di Pulcinella che sta proprio alle sue spalle e del Teatro San Carlino nel quale è nato, e dove vedrà poi morire Antonio Petito. Scarpetta conquista la sua terra; le donne dalle quali avrà figli illegittimi, che non riconoscerà, ma li farà studiare trasmettendo misteriosamente quel seme potentissimo della sua creatività; del suo genio.

Qui rido io Venezia78-conferenza-stampa
Photo Credits: Mario Spada

Qui rido io, Scarpetta e quel pericoloso azzardo a Venezia78

Dicevamo: teatro, commedia, donne, figli legittimi e illegittimi e quell’estro creativo che Edoardo Scarpetta ha tramandato. Tutto questo, nel 1904 lo porta a commettere un pericoloso azzardo. L’attore realizza la parodia de La figlia di Iorio, tragedia scritta da Gabriele d’Annunzio, ma la sera del debutto lo spettacolo viene interrotto e Scarpetta finisce per essere denunciato per plagio. Si riprenderà dopo anni di processi grazie ad un numero da grande attore che lo porterà a sfidare il destino mostrandosi nell’ultimo suo atto. Nel film diretto da Mario Martone, Scarpetta è Toni Servillo che, secondo alcune indiscrezioni, l’interprete potrebbe ottenere la Coppa Volpi come miglior attore.

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Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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