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Afghanistan, vietate le classi miste all’Università. Biden: “Non garantisco esito evacuazione da Kabul”

Mentre i talebani preparano il governo dell'Emirato islamico fondato sulla sharia il Premier Draghi ha avuto un colloquio col Presidente Usa: "Approccio comune al G7"

Nelle prossime ore è attesa la nascita formale del governo dei talebani in Afghanistan. Il mullah Abdul Ghani Baradar e altri leader dell’ufficio politico sono arrivati nella tarda serata di ieri a Kabul da Kandahar. Secondo alcune fonti, i leader talebani di diverse parti del Paese si stanno radunando nella capitale per avere consultazioni sulla formazione dell’esecutivo. Baradar sta avviando colloqui per formare un nuovo governo “inclusivo“, secondo quanto riferisce una fonte del movimento citata dall’agenzia Afp. La fonte ha detto che Baradar incontrerà “leader della Jihad e politici“. Il tutto sotto la legge islamica, la sharia, che impone rigidi comportamenti personali e sociali e commina pene durissime, compresa la morte, per chi li trasgredisce.

Università, separati ragazzi e ragazze

Al di là delle parole dei talebani, i fatti restano molto allarmanti. I nuovi amministratori della provincia occidentale afghana di Herat hanno vietato le lezioni miste di ragazze e ragazzi nelle Università governative e private. Lo riferisce l’agenzia afghana Khaama Press. Diversi professori hanno avvertito che, poiché le Università private non si possono permettere il costo di organizzare corsi separati, migliaia di ragazze rischiano di non poter più frequentare le lezioni. Nella provincia di Herat ci sono 40mila studenti universitari e 2mila docenti.

Afghanistan, Kabul nel terrore

Il volto del nuovo dominio talebano in Afghanistan si sta mostrando apertamente. Un terrore diffuso casa per casa, dove gli islamisti vanno a ‘visitare’ ex attivisti, artisti e persone che si erano schierate in passato contro il regime. E anche se la situazione è tornata stabile a Kabul, gli operatori di Emergency raccontano che le raffiche di armi semiautomatiche si odono giorno e notte nella capitale. Cresce il caos all’aeroporto, dove si parla di 10mila persone che cercano di prendere voli di evacuazione. Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden dalla Casa Bianca ha dichiarato che l’operazione di evacuazione da Kabul è “una delle più difficili della storia“. E ha affermato che non è in grado di garantire “l’esito finale” di questa rischiosa operazione.

Cnn, Clarissa Ward lascia l’Afghanistan

La notte scorsa, intanto, ha lasciato il paese Clarissa Ward, l’inviata dell’emittente televisiva statunitense Cnn in Afghanistan. La giornalista ha continuato a coprire gli eventi nelle strade di Kabul anche dopo l’arrivo dei Talebani. “Appena atterrata a Doha con la squadra e quasi 300 evacuati afghani – scrive la Ward su Twitter -. Enormi ringraziamenti a tutti voi per il vostro sostegno, all’aeronautica militare Usa per averci portato fuori e al Qatar per averci accolti. Noi siamo quelli fortunati“.

Colloquio Biden-Draghi

Dal canto suo il permier Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente Usa, Joe Biden. Il colloquio si è incentrato sugli ultimi sviluppi e sulle implicazioni della crisi afghana. In particolare sull’evacuazione dei connazionali e dei cittadini afghani vulnerabili, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l’assistenza umanitaria a favore della popolazione. Sono state inoltre discusse le prospettive dell’azione della Comunità internazionale nei diversi contesti, a partire da G7 e G20. Biden e Draghi hanno sottolineato l’importanza di proseguire con uno “stretto coordinamento” tra il personale militare e civile americano e italiano a Kabul. Operatori “che stanno lavorando senza sosta per evacuare i propri cittadini e gli afghani che hanno coraggiosamente sostenuto la Nato“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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