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Covid, allarme Oms sulla terza dose di vaccino: “È controproducente, le priorità sono altre”

Richiamo dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla brutale diseguaglianza delle vaccinazioni nel mondo. Soltanto le potenze mondiali e gli Stati più ricchi hanno accesso a dosi più che sufficienti

Mentre in Occidente si discute della terza dose di vaccino anti Covid, con una dichiarazione a sorpresa l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) spiazza tutti. “Al momento i dati non indicano il bisogno di una terza dose” ha detto Soumya Swaminathan, chief scientist dell’Oms. L’alta dirigente ha sottolineato che la priorità deve restare quella di aumentare le coperture vaccinali nei paesi che ancora non hanno avuto accesso al siero anti Coronavirus.

Terza dose? “Prima vaccini per tutti

L’esperta ha poi ribadito che iniziare con i booster – le dosi per il nuovo richiamo – con buona parte del mondo ancora non immunizzata dal Covid potrebbe essere addirittura controproducente. “Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei Paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia – ha dichiarato Soumya Swaminathan – Togliendo dosi alle persone non vaccinate, i booster favoriranno l’emergere di nuove varianti“. Secondo Bruce Aylward, Senior Advisor del Direttore Generale dell’Oms, “ci sono abbastanza vaccini per tutti“. Ma il problema è che “non stanno andando nel posto giusto al momento giusto“. Per Bruce Aylward, “due dosi devono essere date ai più vulnerabili in tutto il mondo prima che i richiami vengano dati a chi ha completato il ciclo, e siamo ben lontani da questa situazione“.

Vaccini nel mondo: a chi vanno

A livello globale c’è una profonda diseguaglianza economica, sociale, sanitaria e adesso anche vaccinale. Secondo i dati forniti dal Sole24Ore, al 17 agosto si erano somministrate, a livello planetario, 4,8 miliardi di dosi di vaccini anti Coronavirus. Di questi, 1,9 miliardi nella sola Cina e 556 milioni in India: quindi circa la metà del totale. Il restante 50% è distribuito in questi termini: 506 milioni di dosi nell’Unione europea, 357 milioni negli Stati Uniti, 168 milioni in Brasile, 113 milioni in Giappone e così via. La stragrande maggioranza dei paesi del pianeta è lontanissima da queste cifre. Per quanto riguarda l’Italia, a oggi si sono somministrate sono 74,5 milioni di dosi. Sono circa 36 milioni i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale. Nelle ultime 24 ore si sono verificati 7.162 nuovi contagi e sono morte 69 persone.

Terza dose: gli Usa non cambiano idea

Le dichiarazioni degli esperti dell’Oms contro la terza dose non scalfiscono la posizione degli Stati Uniti. E resta la data del 20 settembre, a partire dalla quale comincerà la distribuzione delle terze dosi di vaccino negli Usa. “I dati disponibili mostrano che la protezione contro l’infezione da Coronavirus diminuisce con il tempo” sostengono la direttrice dei Centri per la prevenzione delle malattie (Cdc) Rochelle Wakensky e il capo della Food and Drug Administration (Fda) Janet Woodcock. “Iniziamo a vedere una protezione ridotta contro la malattia in forma moderata e lieve. Abbiamo concluso che un richiamo sia necessario per massimizzare la protezione da vaccino e prolungare la sua durata“. L’ulteriore richiamo di Pfizer o Moderna arriverà per i cittadini 8 mesi dopo la seconda dose.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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