Cinema

Le ‘regine’ degli scacchi per la Giornata Internazionale: Beth Harmon e la Regina Rossa

Il 20 luglio ricorre la celebrazione del gioco da tavolo, omaggiato sul grande e piccolo schermo

Che siano la partita che Antonius Block (interpretato da Max Von Sydow) gioca con la Morte ne Il settimo sigillo di Ingmar Bergaman, o le mirabolanti avventure di Beth Harmon, La regina degli scacchi, il gioco da tavolo occupa un posto importante nell’audiovisivo. Celebrato e amato, ha una lunga storia alle sue spalle, che risale fino al VI secolo d.C., in India. Il gioco vede contrapposti due avversari, ciascuno dei quali ha a disposizione 16 pezzi. Ognuna di queste può compiere dei movimenti specifici, muovendosi sul terreno di gioco, che prende il nome per l’appunto di scacchiera. Lo scopo consiste nel dare lo scacco matto, ovvero minacciare la cattura del re avversario.

Apprezzato in tutto il mondo, il gioco viene celebrato annualmente nella Giornata Internazionale degli Scacchi, che cade ogni 20 luglio. Il giorno è stato scelto dal momento che coincide con la data di fondazione della FIDE. Si tratta della Federazione Internazionale degli Scacchi (in originale Fédération Internationale des Échecs). L’organizzazione è stata istituita a partire dal 1924 mentre la Giornata ad hoc si concretizzò solo qualche anno dopo, nel 1966, a partire da una proposta dell’UNESCO. Al 2013, risulta che ben 178 paesi del mondo celebrino la ricorrenza, stando alle parole dell’allora Presidente FIDE Kirsan Ilyumzhinov. Insomma, un omaggio che occupa un posto importante anche su grande e piccolo schermo. Come dimostrano il successo de La regina degli scacchi il clamore suscitato dalla Regina Rossa in Alice nello specchio.

La Regina degli Scacchi e la Regina Rossa: quando la scacchiera conquista gli spettatori

Negli ultimi anni, il gioco degli scacchi sembra aver conquistato diverse platee. Un segnale lampante è il successo che, nel 2016, ha riscontrato Alice attraverso lo specchio. Per la regia di James Bobin, si tratta del sequel di Alice in Wonderland, liberamente ispirato a Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, di Lewis Carroll. La storia vede di nuovo al centro delle vicende la giovane Alice cimentarsi questa volta su una scacchiera, divenendo lei stessa un pedone.

Ed è qui che troverà la Regina Rossa (Helena Bonham Carter), la quale la redarguirà affermando: “Se vuoi andare da qualche parte, devi correre almeno il doppio più veloce di così“. Una simile considerazione ha dato luogo all’effetto, denominato per l’appunto ‘della Regina Rossa’. Ed è una legge che vale anche per il terreno degli scacchi. Si arriva in un preciso momento in cui migliorare le proprie capacità può risultare complesso. Ed è qui che subentrano altri fattori: al di fuori della strategia e delle logiche, infatti, si dovrà correre in maniera diversa, facendo appello ad altre specifiche abilità.

E chi corre su una propria corsia, dimostrando di infischiarsene delle logiche e delle convenzioni è senza dubbio Beth Harmon, la ormai celebre Regina degli scacchi di Netflix. La serie vanta l’interpretazione dalla magnetica Anya Taylor-Joy, per il cui ruolo ha trionfato ai 78° Golden Globes, ricevendo la nomination ai 73° Premi Emmy Awards. Basata su The Queen’s Gambit, scritto da Walter Trevis nel 1983, ripercorre le vicende di una giovane dotata di un grande talento per il gioco degli scacchi. Elizabeth “Beth” Harmon è una aspirante “grande maestro”, in un’epoca in cui il gioco da tavolo è prima di tutto d’appannaggio maschile. Eppure, grazie al suo talento e alla mossa, gambetto di donna, (traduzione del titolo originale), riesce ad imporsi. Grazie al successo riscontrato – ben 62 milioni di utenti raggiunti – la serie ha dimostrato come gli scacchi siano un’arte tutt’altro che passata.

LEGGI ANCHE: Box Office: la polemica per Black Widow. Bentornato a casa, Bellocchio

Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

Pulsante per tornare all'inizio