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Papa Francesco, quanto prima il rientro in Vaticano. All’orizzonte il viaggio nell’Ungheria di Orban

Il Pontefice prepara la sua nuova missione all'estero mentre attende le dimissioni dal Gemelli nell'arco delle prossime 48 ore

Una giornata tranquilla e una nottata serena per Papa Francesco ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. Se i tempi delle sue dimissioni dall’ospedale dopo l’intervento chirurgico al colon si sono allungati, le condizioni di salute del Pontefice appaiono in progressivo miglioramento e non destano particolari preoccupazioni. Fra domani 14 e dopodomani 15 luglio è atteso il rientro in Vaticano. Certo, sarebbe una pia illusione immaginare che il Papa non sia provato: il prossimo 17 dicembre compirà 85 anni, è dunque un paziente al limite delle possibilità di essere operato, per quanto l’intervento subìto, considerato di routine, fosse fissato da tempo.

“Ancora qualche giorno”

Francesco ha trascorso una giornata tranquilla e ha completato il decorso post operatorio chirurgico – ha dichiarato Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa vaticana – Al fine di ottimizzare al meglio la terapia medica e riabilitativa, il Santo Padre rimarrà ricoverato ancora qualche giorno“. C’è quindi uno slittamento in avanti della data ipotizzata inizialmente. Ci si attendeva che il Papa sarebbe potuto rientrare oltre le mura leonine a una settimana dall’operazione dello scorso 4 luglio. Domenica 11, invece, il Santo Padre ha potuto ‘soltanto’ recitare la preghiera dell’Angelus dal balconcino al decimo piano del Gemelli. Probabile, però, salvo contrordini dell’ultim’ora, che Francesco lasci il Policlinico entro dopodomani 15 luglio.

Cordoglio per la morte del cardinale

La prolungata degenza ospedaliera del Pontefice non gli impedisce di continuare il suo ministero. Francesco ha inviato un telegramma di cordoglio per la morte del cardinale arcivescovo emerito di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Laurent Monsengwo Pasinya, suo stretto collaboratore nel Consiglio dei cardinali, scomparso a 81 anni. “Grande pastore – lo ha definito Francesco – è stato profondamente coinvolto nello sviluppo umano integrale nella Repubblica Democratica del Congo. Ha incarnato la missione della Chiesa“. È stato anche un “uomo di scienza“, di “giustizia, pace e unità“.

Il pensiero al secondo viaggio del 2021

Dal decimo piano del Gemelli il lavoro del Santo Padre va avanti su più fronti. Al momento non cambia il programma della suo prossimo viaggio apostolico, confermato al termine dell’Angelus del 4 luglio, poche ore prima del ricovero per il previsto intervento chirurgico. Dal 12 al 15 settembre il Papa sarà in Ungheria e Slovacchia. La mattina del 12, prima di recarsi a Bratislava, concelebrerà a Budapest la messa conclusiva del Congresso Eucaristico Internazionale. Si tratta del secondo viaggio apostolico del 2021 dopo la storica visita in Iraq, la prima mai avvenuta per un Pontefice. Proprio sul volo di ritorno da Baghdad, lo scorso marzo, a una domanda sui futuri viaggi Francesco aveva annunciato la sua presenza nell’Ungheria di Orban. Aveva poi rivelato che molti dei suoi viaggi sono frutto di lunghe riflessioni, ma anche di intuizioni improvvise. I cardinali più vicini a Francesco e la diplomazia vaticana preparano la missione in Europa centro-orientale. Non sarà una sfida facile.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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