Cinema

Raffaella Carrà, “Ballo Ballo” è l’ultimo grande omaggio all’icona nostrana

Da "Rumore" a "Luca", il musical spagnolo brilla grazie alle canzoni della 'Raffa nazionale'

Quando ci si trova a dover fare i conti con la perdita improvvisa di un’icona, non lo si può fare in tempi brevi. Ci vuole un primo momento per elaborare il lutto. È proprio questo il trattamento che spetta a una figura che ha scritto la storia dello spettacolo nel nostro Paese, entrando a pieno titolo nell’immaginario collettivo: Raffaella Carrà. Il ‘caschetto d’oro‘ per eccellenza ci ha lasciati oggi 5 luglio all’età di 78 anni. Ma non prima di aver fatto “rumore“. Oltre all’incredibile lascito, la showgirl è stata la vera protagonista indiscussa del musical spagnolo Ballo Ballo, distribuito sulla piattaforma Prime Video a partire dallo scorso 25 gennaio. A vederlo oggi, il progetto risulta come un tributo anzitempo che celebra la grandezza e l’impatto dell’icona nostrana. Lo fa così come Raffaella Carrà ci ha insegnato da sempre: a colpi di ballo e canto.

Ballo Ballo, il musical con le canzoni di Raffaella Carrà: da Rumore a Luca, l’importante eredità della showgirl

Colorato, patinato e ironico: Ballo Ballo ha racchiuso in sé l’essenza di Raffaella Carrà. L’ultimo omaggio per la diva nostrana è una co-produzione italo-spagnola, diretta Nacho Álvarez. Ambientato negli anni ’70, riflette sulla rivoluzione che ha apportato l’iconica showgirl, sotto ogni fronte, attraverso le sue canzoni e la sua immagine anticonformista. Il progetto ha come protagonista una giovane di nome Maria (Ingrid García-Jonsson), che deciderà di tornare in Spagna, suo paese natio, dopo aver abbandonato sull’altare il fidanzato Massimiliano (Giuseppe Maggio). Per lei si aprirà finalmente la possibilità di seguire il proprio sogno, coltivare una carriera nel mondo dello spettacolo. Maria entrerà a far parte, dunque, del corpo di ballo de Le sere di Rosa, uno show televisivo. Tuttavia, il regime franchista vigente impone una durissima censura, soffocando la libertà d’espressione. Una libertà che, tuttavia, la giovane protagonista riuscirà a rivendicare a “colpi di Raffaella Carrà”.

Quest’ultimo fattore è dunque il sentimento che guida l’intera pellicola, dall’inizio. La libertà, la rivalsa, l’indipendenza dell’arte dalla pressione della censura: tutti temi che un’icona come Raffaella Carrà ha fatto suoi nel corso della sua carriera. La diva nostrana si è fatta portavoce di quell’atteggiamento anticonformista, attraverso anche gesti di ‘rottura’. È da ricordare, infatti, che la Raffa nazionale sia stata la prima celebrità in assoluto a mostrare l’ombelico in Ma che musica maestro! La sua rivoluzione è dunque passata anche attraverso i propri look, volutamente eccentrici ed ‘esagerati’. Ma non solo. Il vero cambiamento è arrivato tramite la sua musica, che il film celebra e glorifica come massima espressione della libertà. Luca, Rumore, A far l’amore comincia tu sono pietre miliari che scandiscono il ritmo della pellicola. Anzi, è proprio in esse che risiede la vera anima del progetto. Un’anima eterna, come quella di Raffaella Carrà, che non smetterà mai di allietarci.

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Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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