Blitz dei baschi verdi sul dark web. La Guardia di Finanza ha sgominato una rete criminale che vendeva online vaccini e Green Pass Covid falsi, a prezzi che oscillavano tra i 100 e i 130 euro. Il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Gdf ha sequestrato 10 canali Telegram.
Attraverso Telegram venivano commercializzati i prodotti illegali per ricevere i quali si erano già registrati online migliaia di utenti. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, e dai pubblici ministeri Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti, è stata denominata Vax Free. È avvenuta con successo grazie a un monitoraggio in tempo reale del dark web, e all’utilizzo di una serie di strumenti tecnologici innovativi.
I canali rinviavano a diversi account anonimi su specifici spazi web attraverso i quali era possibile contattare i venditori e procedere all’acquisto. Il clienti dovevano pagare in criptovalute e potevano ricevere pacchetti all-inclusive con garanzia di anonimato, tracciabilità della spedizione, imballaggio a temperatura refrigerata. E persino la certificazione di avvenuta somministrazione del vaccino. I Green Pass in vendita, hanno accertato i finanzieri, riportavano i falsi dati identificativi del vaccinato, il Qr Code, il numero che contraddistingue il lotto di origine della prima e della seconda dose del vaccino. Certificati che si acquistavano anche fuori dall’Unione europea. In particolare negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Svizzera.
L’intervento dei baschi verdi su mandato della Procura di Milano si inquadra in una fase delicata per l’Italia. La campagna vaccinale contro il Covid ha ormai raggiunto 52 milioni di dosi somministrate, e 19 milioni di italiani hanno ricevuto due dosi (il 36% della popolazione). Tuttavia crescono di giorno in giorno i contagi da variante Delta. Una nuova indagine, condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) mostra una prevalenza al 22,7% dei nuovi casi per l’ex variante indiana. Sono 16 le Regioni in cui la si è individuata.
“La crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione“, ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. “È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza – aggiunge Brusaferro – e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale. Come confermato anche dall’Ema, questo garantisce la migliore protezione“.
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