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Quanto crescerà l’economia grazie al Recovery? La risposta dell’Istat non lascia dubbi

Previsioni rosee almeno per due anni grazie al Next Generation Eu

Il Pil Italiano avrà davanti a sé un roseo futuro, almeno a breve termine. L’Istat prevede infatti “una sostenuta crescita” del Prodotto interno lordo sia nel 2021 (+4,7%) che nel 2022 (+4,4%).  A rivelare i dati è lo stesso Istituto di statistica nelle prospettive per l’economia nazionale relativamente all’anno in corso e al prossimo: il 2022. Un periodo di 24 mesi nel quale si evidenzia “un consolidamento del processo di ripresa dell’attività economica con una intensità crescente nei prossimi mesi”.

Il Pnrr sarà decisivo

Lo scenario, sottolinea, “incorpora gli effetti della progressiva introduzione degli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza“. Il Recovery plan, dunque, rivestirà un ruolo decisivo per il rilancio dell’Italia, innanzitutto sotto il profilo economico e sociale. L’evoluzione dell’occupazione, misurata in termini di Ula (Unità di lavoro), “sarà in linea con quella del Pil – affermano i ricercatori dell’Istat -. Con un’accelerazione nel 2021 (+4,5%) e un aumento nel 2022 (+4,1%)”. L’andamento del tasso di disoccupazione rifletterà invece “la progressiva normalizzazione del mercato del lavoro con un aumento nell’anno corrente (9,8%) e un lieve calo nel 2022 (9,6%)”, scrive ancora l’istituto di statistica.

“Il 2022, l’anno del lavoro”

Lo scorso 31 maggio era stato l’Ocse (l’Organismo per la cooperazione e la sicurezza in Europa) a stilare le sue previsioni per l’Italia. “Nuovi posti di lavoro, soprattutto per le persone poco qualificate, donne e giovani, torneranno solo nel 2022“, aveva precisato l’Ocse. L’organismo internazionale con sede a Parigi prevede un tasso di disoccupazione al 9,8% nel 2021 e al 9,7% nel 2022. Quanto al debito calerà, secondo l’Ocse, dal 159,6% del 2021 al 157,2% del 2022. In Italia “la pandemia è stata messa sotto controllo grazie alle misure di contenimento” adottate dal governo. Lo si legge nella scheda dedicata all’Italia delle Prospettive economiche dell’Ocse. Ma il premier Draghi e tutto l’esecutivo ricevono un “invito” che sarà facile trascurare o sottostimare.

Le riforme indispensabili alla crescita

Bisogna puntare, dice l’Ocse, sulle riforme della Pubblica amministrazione in quanto “necessarie per sostenere una maggiore crescita”. Allargando lo sguardo più in generale, secondo le previsioni Ocse il Pil dell’Eurozona crescerà del 4,3% nel 2021 per poi aumentare ulteriormente al 4,4% nel 2022. Il Pil mondiale crescerà invece del 5,8% nel 2021 per poi rallentare al +4,4% nel 2022. Per i Paesi del G20, il dato è rispettivamente del 6,3% e del 4,7% mentre la media dei Paesi Ocse passa dal 5,3% del 2021 al 3,8% del 2022. Insomma, l’Italia dovrebbe riuscire a superare, con il suo 4,5% atteso per quest’anno, le più rosee previsioni e la stessa media europea.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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