Storie e Personaggi

Giornata Mondiale dei Genitori, la sfida dell’educazione dei figli nel mondo post Covid

Lockdown e pandemia hanno accresciuto le forme di malessere fra i giovanissimi

Compie appena 9 anni la Giornata internazionale dei genitori, oggi 1 giugno. Una ricorrenza che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito nel 2012 per sottolineare la necessità di progettare politiche per le famiglie. E di stimolare azioni collettive e comportamenti singoli in grado di favorire la spinta educativa di mamma e papà verso i loro bambini. Il ruolo educativo e affettivo dei genitori è insostituibile per i figli e va salvaguardato. Per questo occorre celebrarlo e sottolinearlo. Particolare attenzione alla Giornata di oggi la pone il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.

La pandemia e i rapporti con i figli

Durante la pandemia, sostiene il Coordinamento, sono aumentate le diagnosi di disturbi alimentari nei giovanissimi. Così come sono cresciuti atti lesionistici, tentativi di suicidio, o, più semplicemente, lo stress. È molto difficile essere genitore oggi. Lo è sempre stato, ma le caratteristiche che ha assunto la società post moderna rendono ancora più complicata la comunicazione e l’incontro tra le generazioni. Realtà virtuale e smart-working trasformano spesso in monadi solitarie gli elementi di una famiglia.

Lockdown e malessere giovanile

Le difficoltà economiche e i disagi connessi al lockdown hanno creato fratture tra genitori e figli in molti casi, acuendo appunto i fenomeni di malessere giovanile. I genitori, a prescindere dalle immani sfide che si presentano, devono continuare a esercitare un ruolo di guida e supporto per la crescita dei propri figli. Questo in quanto la prima “agenzia” educativa di un individuo è appunto la famiglia. I genitori costituiscono il modello di riferimento per i giovanissimi. E l’auspicio è che i ruoli nell’interazione adulto-adolescente vengano sempre definiti e ridefiniti all’insegna della credibilità, dell’autenticità, dell’affetto e della responsabilità. Da ambedue le parti.

Un hashtag per ripartire insieme

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha lanciato l’hashtag #effettivamenteaffetti. E ha invitato soprattutto i più piccoli studenti a realizzare un dibattito sulle questioni che possono incidere sulle dinamiche familiari. “Di fatto, si è aperta una frattura tra famiglia e società, tra famiglia e scuola – ha detto Papa Francesco -. Il patto educativo oggi si è rotto e così, l’alleanza educativa della società con la famiglia è entrata in crisi perché è stata minata la fiducia reciproca”. La Giornata di oggi sta a ricordare anche questo: l’importanza di tornare a parlare concretamente della famiglia per tutelarla di più di fronte alle sfide dell’era post-Covid.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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