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Covid, zona bianca rafforzata: misure anti movida. Recovery, Mattarella: “Pensare al futuro dei giovani”

Almeno 3 le regioni verso misure più blande ma si teme l' "effetto Sardegna"

Coprifuoco dalle 24 e giro di vite sulla movida. Come l’obbligo di consumare seduti ai tavolini di bar e ristoranti all’aperto, senza sostare in piedi davanti ai locali. Sono le ipotesi avanzate dalle Regioni per la zona bianca rafforzata. Sul fronte Recovery, monito del presidente della Repubblica: “I giovani siano al centro della nostra attenzione”. 

Scongiurare l’ “effetto Sardegna”

In un’Italia tutta in zona gialla si teme ora che possa prodursi un effetto Sardegna. Ovvero che, dopo un rilassamento generale, possano verificarsi nuove ondate di contagi di Covid. Stanno andando verso una possibile zona bianca almeno tre regioni: Friuli Venezia Giulia, Molise e la stessa Sardegna (ora gialla). L’idea dei governatori è di creare nuovi meccanismi condivisi a livello nazionale affinché sia tutelata la continuità delle aperture nei territori che hanno la più bassa diffusione del virus.

Vaccini in vacanza?

Un’altra questione ancora aperta è quella sulle vaccinazioni durante le prossime ferie estive. Nonostante il commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, abbia invitato i cittadini a una programmazione in funzione delle villeggiature escludendo altre ipotesi, il governatore del Veneto, Luca Zaia, punta a superare le difficoltà tecniche legate a questo tipo di somministrazioni. Anche Giovanni Toti, presidente della Liguria – che registra 20mila prenotazioni di over 18 per AstraZeneca e Johnson & Johnson – insiste. “Sarebbe opportuno portare in Conferenza delle Regioni la bozza di accordo Liguria-Piemonte per vaccinare i turisti – dice -, in modo che possa diventare una traccia per tutti coloro che lo vogliono fare”.

Il messaggio del capo dello Stato

Sul tema pandemia e Recovery plan per risollevare l’Italia è intervenuto il presidente Sergio Mattarella. È necessario avere “consapevolezza del debito che si ha nei confronti delle future generazioni” ha detto il capo dello Stato. “La collaborazione tra pubblico e privato – ha dichiarato in visita a Cremona – sia una condizione preziosa in via generale. Particolarmente in questa contingenza la collaborazione fra tutte le realtà del Paese è indispensabile per definire nel modo migliore, per attuare sollecitamente e con efficienza i programmi che conseguono al Next generation dell’Unione europea. La loro realizzazione tempestiva, veloce, efficace ha bisogno del concorso di tutte le energie del Paese”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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