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Il Recovery plan e le auto elettriche: 750 milioni di euro per 20mila punti di ricarica

I fondi per la rivoluzione verde del Pnrr aiuteranno il mercato dei veicoli "ecologici"

Mentre cresce l’attesa per l’arrivo in Italia dei primi fondi del Next Generation Eu, previsti a luglio, aumentano anche i temi su cui si discute per ripartire adeguatamente i finanziamenti. “Servono più incentivi per auto elettriche e colonnine della ricarica” è l’appello del direttore di Porsche Italia, Pietro Innocenti, secondo quanto scrive la Gazzetta dello Sport. L’auto – è il senso del richiamo di Innocenti – rischia infatti di restare sostanzialmente fuori dal Recovery plan.

Rivoluzione verde

In realtà il testo del Pnrr, il Recovery plan italiano inviato a Bruxelles, menziona anche auto elettriche e colonnine contemplando un investimento di 750 milioni di euro. L’obiettivo è di realizzare oltre 20 mila punti di ricarica. Uno step necessario per garantire, entro il 2030, la mobilità dei circa 6 milioni di veicoli elettrici previsti dagli ambiziosi obiettivi europei in materia di decarbonizzazione, come sottolinea Sicurauto.it. La misura a favore della mobilità sostenibile fa parte della rivoluzione verde (o “green”). La cosiddetta transizione ecologica, per la quale il governo Draghi ha assegnato 59,33 dei 200 miliardi circa di euro assicurati dal Pnrr, a cui si aggiungeranno ulteriori 9,3 miliardi provenienti da un fondo complementare.

Auto, decarbonizzare il settore

In particolare, si legge nel Piano, lo sviluppo della mobilità basata sui veicoli elettrici rappresenta una rilevante opportunità di decarbonizzazione del settore. È chiaro ormai, infatti, che i combustibili fossili devono essere progressivamente superati. Ma per il momento il processo di decarbonizzazione è estremamente limitato e incide per lo 0,1% sul totale dei veicoli in circolazione. Gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione richiedono invece per il 2030, in Italia, un incremento del parco circolante di auto elettriche fino a circa 6 milioni. La stime è che siano necessari, riporta Sicurauto, 31.500 punti di ricarica rapida pubblici.

La ricarica la faranno i robot

Procedono intanto i progetti delle case automobilistiche4 per restare al passo con i tempi. E qualcuno cerca anche di precorrerli. Come Volkswagen che sta elaborando un’idea particolare: affidare ai robot la ricarica dei nostri veicoli elettrici. Il progetto è firmato Volkswagen Group Components, per il momento si può ancora definire “visionario”. Tuttavia potrebbe non esserlo più nel futuro prossimo. Come funziona? Esattamente al contrario rispetto a oggi: non più l’automobilista con veicolo elettrico che cerca una colonnina, ma la ricarica che va da lui.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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