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Recovery plan, il “tesoretto” della scuola: 31,9 miliardi per nuove classi, mense e palestre

Istruzione e ricerca sono una delle 6 Missioni del Pnrr dell'Italia

Sui circa 200 miliardi di euro del Next Generation Eu che l’Italia si attende di ricevere in base al proprio Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), una porzione di quasi 32 miliardi (per l’esattezza 31,9) sarà destinata all’istruzione e alla ricerca.

Il 16% del Pnrr per l’istruzione

È questa una delle 6 Missioni dei Recovery plan italiano inviato a Bruxelles per l’approvazione della Commissione europea. In sostanza il 16% della dotazione complessiva del Pnrr è destinato alla scuola, all’istruzione e alla ricerca.

Asili, 228mila nuovi posti

Le risorse saranno finalizzate, spiega il testo del Recovery plan, a “rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics, ndr.)”. Ma anche “la ricerca e il trasferimento tecnologico”. Fra gli obiettivi del Recovery plan dedicato all’istruzione c’è quello di aumentare di 228mila posti l’offerta per la prima infanzia. Di questi “152.000 posti sono per i bambini da 0 a 3 anni e circa 76.000 per la fascia 3-6 anni”.

Più mense e tempo pieno

Ma non manca la “costruzione o la ristrutturazione degli spazi delle mense per un totale di circa 1.000″ scuole. Obiettivo: accrescere il tempo pieno. Sono alcuni degli investimenti contenuti nella missione istruzione alla componente “aumento dell’offerta di servizi”. Una dotazione che ha a disposizione complessivamente 19,88 miliardi. Tra le voci anche la costruzione o l’adeguamento strutturale di “circa 900 edifici da destinare a palestre o strutture sportive” anche per contrastare la dispersione scolastica.

Il Piano è consultabile online

E da ora si può consultare online sul sito del governo (governo.it) il testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) inviato a Bruxelles venerdì scorso. Si tratta del Recovery plan dell’Italia per ottenere i fondi dell’Unione europea. È un documento, dal titolo Italia domani, lungo 269 pagine. Il Pnrr è la chiave per affrontare la “sfida di modernizzazione del Paese”. Mettendo a disposizione quasi 50 miliardi sul digitale per realizzare progetti concreti, ha detto in mattinata il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione Digitale, Vittorio Colao.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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