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L’Inter verso lo scudetto ma Conte attacca: “Chiarezza sul mio futuro”. Caos Superlega: “Juve e Milan ancora dentro”

L'allenatore nerazzurro chiede un nuovo più ambizioso progetto alla proprietà

Antonio Conte è un allenatore vincente, non ci sono dubbi. Come tutte le personalità forti del mondo del calcio è anche un uomo tosto, non facile, che, in qualche  modo, dà sempre del filo da torcere. E adesso fa spaventare i tifosi dell’Inter. Queste le sue parole dopo la partita di La Spezia (finita 1-1): “Se mi vedo a lungo all’Inter? Noi oggi possiamo incidere solo sul presente. Sappiamo che i programmi societari sono cambiati per tanti motivi e alla fine della stagione si dovrà fare chiarezza, questo è inevitabile. I tifosi lo meritano. Ci vuole progetto chiaro? Sì”.

Zhang dovrà impostare un futuro senza incertezze

Sarà chiaro il progetto del club nerazzurro? Non lo sappiamo ancora ma di certo lo sono le parole di Conte. Sta per far trionfare l’Inter in campionato portando a casa uno scudetto che manca da anni. Eppure l’allenatore afferma con nettezza che occorre ripensare il progetto a livello societario. Le tante incertezze legate alla situazione della proprietà, insomma, preoccupano l’ambiente. Che adesso aspetta dei segnali chiari da Suning. Sicuramente, a fine campionato, Conte e Zhang si ritroveranno per programmare la nuova stagione. Si dovrà discutere anche del contratto, visto che scade tra un anno. Quello che più interessa a Conte, comunque, è conoscere l’orientamento della proprietà e la volontà di continuare a impegnarsi nell’Inter.

Super League, la telenovela va avanti

Sul fronte Superlega il caos non si è ancora del tutto dissolto. Florentino Perez, presidente del Real Madrid, ha dichiarato che Juventus e Milan “non si sono tirate indietro, il progetto è in stand-by”. Anche perché “per uscire si deve pagare una penalizzazione”. “Secondo me non c’è mai stata una Super League – ribatte a muso duro Alexsander Ceferin, presidente Uefa -. Era un tentativo di stabilire una fantomatica lega dei ricchi che non seguisse alcun sistema, che non avrebbe tenuto conto della piramide del calcio in Europa, della sua tradizione e cultura”.

“Perez non mi vuole? Un bene…”

Ci hanno tutti sottovalutato – ha proseguito nel corso di una lunga intervista all’emittente slovena 24ur -. Ma ora mi aspetto che in futuro nessuno nel mondo del calcio mi sottovaluti”. Poi una frecciata a Real Madrid e Juve: “Oggi un club mi ha mandato il programma delle gare della Superlega: era molto divertente, perché giocano solo Real e Juventus ogni giorno”. Sulle parole di Florentino Perez: “Non mi vuole? Questo è un incentivo ancora più grande per me per restare. Lui vuole un presidente che gli obbedisca, che lo ascolti e che faccia quello che lui pensa. E io cerco di fare quello che penso sia il bene del calcio europeo e mondiale”, ha replicato.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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