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Roma, Maison San Filippo: ai Parioli un salotto enogastronomico tra tradizione e qualità

Un locale glamour nel cuore dei Paroli

Riceviamo e Pubblichiamo

Il locale, anche “en plein air”, vanta una caffetteria e un bistrot a metà tra le brasserie parigine e i café delle riviere più glamour. Disponibile anche la formula “staycation”, con pernottamento alla “Maisonette San Filippo”, in uno storico villino raggiungibile a piedi!

Nel cuore dei Parioli a Roma, una luminosa caffetteria di quartiere e un raffinato bistrot animano il locale che affaccia su via di Villa San Filippo. Da essa prende il nome: l’insegna si chiama “Maison San Filippo” ed è stata aperta da due ragazzi e amici, Pierluigi Vozzi e Simone Guagliardi. I due in questa zona, sono nati e cresciuti, riuscendo poi a realizzare il progetto sempre sognato di gestire un’attività di riferimento per i residenti e non solo. “Un obiettivo che, nonostante la pandemia e la crisi del settore, siamo riusciti a raggiungere in poco tempo. Perché qui i clienti trovano la qualità dei prodotti, sia al bancone della colazione che nei piatti seduti ai tavoli, con sapori riconoscibili ma proposti con idee moderne. Fa la differenza anche l’atmosfera genuina del posto, che ricorda quella di casa”, spiega il titolare Pierluigi Vozzi che, fin dall’apertura, si avvale della collaborazione di Simone Guagliardi.

Maison San Filippo: delivery e asporto

Nell’ultimo anno “Maison San Filippo”, per sopravvivere alla crisi dovuta alla pandemia, si è adattata alle nuove regole dell’enogastronomia tra delivery, asporto, orari ridotti e misure anti-contagio, sperando che presto i clienti possano tornare ai suoi tavoli a pranzo, ma anche per l’aperitivo, la cena o il drink di fine serata. Per la bella stagione, infatti, il locale dispone altresì di un raffinato salotto “en plein air” a metà tra le brasserie parigine e i café delle riviere più glamour. Al suo interno, invece, se la caffetteria è dominata da grandi vetrate e complementi d’arredo in stile Belle Époque, i due salotti destinati al pranzo e alla cena (per quando si potrà), ricordano l’allure d’antan delle concessioni francesi d’Oriente: i paralumi e le applique sono in rattan, i tavoli color verde inglese e le poltroncine in pelle marrone, come i divanetti usati per le sedute.

Un raffinato salotto en plein air

L’habitat è impreziosito dalla carte da parati decorata con degli elefanti danzanti (e proboscide all’insù, in segno di buon auspicio per gli avventori), dalle pareti di bambù o di color rosa cipria. Non mancano, infine, le piante per un tocco tropical, oltre alle stampe con i café e le riviere dei primi Novecento, e alle colorate mongolfiere di legno, che sono il simbolo del locale. La chef di casa è Giuseppina Gagliano, una signora originaria di Udine, con un passato in Carinzia (Austria) e romana d’adozione. Quella da cuoca è la sua seconda vita, dopo aver lasciato l’attività centenaria di famiglia di importazione di legname.

“Ho riscoperto la passione per la cucina”

Ho riscoperto la passione per la cucina, che per me vuol dire andare a sentimento e istinto, ma con una buona dose di tecnica”, racconta Giuseppina, che ha appreso tutti i segreti del mestiere partecipando a un corso professionale da Italian chef Academy. “Potevo essere la madre di ogni compagno di classe, per l’età, ma ho voluto iscrivermi per imparare tutto, anche le cose che potremmo dare per scontato ma che nella cucina di un ristorante fanno la differenza, come saper usare il coltello. Era importante partire dalle tecniche base”, aggiunge la cuoca di “Maison San Filippo”.

Il locale ha un nome che fuga ogni dubbio: alla “Maison”, proprio come in una casa, si può entrare dal mattino alla sera e consumare qualcosa; anche fuori dall’orario canonico dei pasti, perché in cucina c’è sempre qualcuno. All’apertura si sfornano cornetti e brioche della prima colazione, di alta qualità; poi c’è la gastronomia salata, dai tramezzini ai toast. Nel frattempo, prima di arrivare ai fornelli, la chef passa al mercato rionale dei Parioli (è lì che si rifornisce), per vedere cosa arriva dall’orto.

Al ristorante, infatti, è la stagionalità a caratterizzare i menu. Oltre a puntare sui prodotti freschi, la cucina passa per l’olio extravergine, le cotture leggere con pochi ingredienti, i sapori riconoscibili e le marinature fatte in casa. In carta, poi, non mancano mai i piatti della tradizione. Ogni giorno, inoltre, si fanno uscire una o due portate extra, perché all’ora di pranzo, dal lunedì al venerdì molta della clientela è fissa. Per cui si propongono delle novità, che alla “Maison” si chiamano ‘special’.

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