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Torna il pubblico nel calcio, non ai concerti: polemica sull’apertura dello stadio per l’Italia

Via libera dal governo al 25% di spettatori per l'inaugurazione degli Europei

Ora c’è il via libera del governo. Lo stadio Olimpico di Roma sarà aperto al pubblico per Euro 2021, in occasione della partita inaugurale del torneo (che si svolgerà in varie sedi d’Europa): Italia-Turchia. Avverrà l’11 giugno. Potrà essere presente almeno il 25% degli spettatori sugli spalti (circa 16mila spettatori), così come per gli altri match che si giocheranno in Italia. Lo certifica la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. “Abbiamo lavorato tanto per ottenere questo risultato che non riguarda solo il calcio, ma tutto lo sport italiano – dice Vezzali all’Adnkronos -. Non si tratta solo di riaprire uno stadio, ma di un momento simbolo. Quel giorno sarà il momento culmine di un percorso di ripartenza di tutto il movimento sportivo”.

A Roma 4 partite in programma

Saranno quattro i match in programma nella Capitale a partire dall’11 giugno. Per quanto riguarda i vaccini da riservare ai giocatori che parteciperanno agli Europei di calcio “verificheremo le eventuali esigenze ma anche i protocolli Uefa. Sono a disposizione dello sport, ma prima di tutto sono a disposizione del Paese”, chiosa Vezzali. “L’Italia e Roma ci sono! – commenta il presidente della Figc, Gabriele Gravina – L’ok da parte del Governo alla presenza di pubblico nelle gare di Roma per Euro 2020 rappresenta una splendida notizia. L’Italia dimostra di avere coraggio, quell’Italia che lotta contro la pandemia e allo stesso tempo lavora per ripartire in sicurezza secondo un programma e un calendario chiari e definiti”.

Ma il mondo della musica non ci sta

Sulla vicenda sportiva del via libera al pubblico negli stadi irrompe tuttavia una forte polemica. “È evidente che siamo di fronte ad una farsa – è il duro commento di Enzo Mazza, amministratore delegato della Fimi (Federazione dell’Industria Musicale Italiana), all’Adnkronos -. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il Cts, per consentire quest’estate eventi musicali con mille o poco più persone all’aperto. E nello stesso momento si approva un piano per l’accesso di oltre 16 mila persone all’Olimpico in occasione degli europei di calcio?”.

Il Covid e gli effetti su spettacoli e concerti

“I danni causati al mondo dello spettacolo e della musica dal vivo dopo oltre un anno di pandemia e restrizioni – sottolinea Mazza – sono immensi. Un settore distrutto, lavoratori dispersi e senza risorse, piccoli club che hanno chiuso per sempre”. “Penso che artisti e addetti ai lavori non debbano accettare una discriminazione di tale portata – insiste Mazza -. Deve essere immediatamente aperto un tavolo di confronto per ottenere quanto meno un trattamento equivalente. Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto. Si tratta di una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo”, conclude il Ceo di Fimi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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