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Mario Draghi in conferenza stampa: “Basta saltare la fila nelle liste sui vaccini, con che coscienza si fa questo?”

Il premier interviene sul Recovery plan e sul piano vaccinale

“Le sfide si vincono insieme: voi siete le antenne nel rapporto con i cittadini.” Così il premier Mario Draghi al tavolo con i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province sul Recovery plan. Lo riporta RaiNews24. “Il rapporto tra governo e Regioni deve essere di collaborazione altrimenti queste sfide non si vincono”, ha aggiunto. “Basta saltare le liste sui vaccini – ha detto poi in conferenza stampa -. Ma con che coscienza ci sono persone che saltano la lista d’attesa cercando di farsi vaccinare prima, pur sapendo che in questo modo si lascia esposto a rischi chi ha più di 65 anni o qualche fragilità e, di conseguenza, un rischio concreto di morte?”. “Dico sì alle riaperture in sicurezza ma non ho una data certa ora” ha quindi sottolineato il premier.

Pronti a una svolta

I vaccini, ma anche il sostegno all’economia al centro della conferenza stampa di Draghi oggi 8 aprile dopo aver presieduto la conferenza unificata Stato-regioni-comuni-province. Obiettivo: affrontare proprio le rimodulazioni della campagna vaccinale. E dare una svolta al Paese. Alla luce dei nuovi dati sulle forniture e sulla somministrabilità dei vaccini. Ma in discussione anche tutte le questioni relative al Piano nazionale di ripresa e di resilienza, il Recovery plan, e sul sostegno alle imprese.

Le task force locali

Il modello organizzativo del Piano nazionale di rilancio e resilienza prevede due livelli, strettamente legati tra di loro, ha detto il premier Mario Draghi agli enti locali. C’è una struttura di coordinamento centrale che supervisiona l’attuazione del piano. Le amministrazioni sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme. Il governo intende inoltre costituire delle task force locali che aiutino le amministrazioni territoriali. La supervisione politica del piano è affidata a un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti.

Il tema delle riaperture

Sul tema delle riaperture, intanto, è intervenuto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. “Il 2 giugno – ha detto – è la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture”. Mario Draghi, ha incontrato i rappresentanti dei governatori, dell’Anci e dell’Upi sul Recovery plan che dovrà essere presentato dal governo a Bruxelles entro fine aprile, ma il tavolo sarà anche l’occasione per fare il punto su vaccini e non è escluso che si discuta anche del dossier riaperture.

Le richieste delle Regioni al Governo

Fare chiarezza sulla fascia d’età a partire dalla quale si può vaccinare nei luoghi di lavoro e fissare numero di vaccinandi e settori produttivi a maggior rischio su cui intervenire. Queste le richieste al Governo, “imprescindibili”, inserite nel via libera unanime ma appunto condizionato arrivato ieri dai tecnici delle Regioni sulle “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”. Il documento – messo a punto dalle stesse Regioni, dai ministeri della Salute e del Lavoro, dal Commissario straordinario e dall’Inail – viene esaminato oggi dalla Conferenza delle Regioni.

Le priorità nelle vaccinazioni

I governatori chiedono in particolare che vengano definiti “elementi quantitativi e qualitativi per evitare che le scelte che ogni regione dovrà fare in relazione alla disponibilità di vaccini possano apparire arbitrarie“. Inoltre, chiedono che i ministri Speranza e Giorgetti e il commissario Figliuolo “definiscano puntualmente a partire da quale fase della campagna di vaccinazione (fascia di età) si possa avviare la vaccinazione per le attività economiche e produttive”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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