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Londra, nessun morto di Covid: è la prima volta da 6 mesi. Vaccino Johnson&Johnson: in Italia dal 16 aprile

Nel Regno Unito sono oltre 30 milioni i cittadini già vaccinati

Per la prima volta da sei mesi a questa parte a Londra non si registrano vittime da Covid. Un segnale di speranza che dal Regno Unito arriva a tutta l’Europa. I dati si riferiscono alla giornata di ieri 28 marzo. In precedenza le vittime erano scese a sole 19. I medici londinesi parlano di risultato “fantastico” notando la parallela riduzione dei ricoveri.

Torna la “regola del 6”

Grazie a questi numeri adesso in Inghilterra torna la cosiddetta “regola del 6”: la possibilità dei contatti sociali fino a 6 persone di due nuclei familiari diversi. In Gran Bretagna c’è un allentamento graduale e a tappe del lockdown in vigore da ormai tre mesi. Allentamento che resta comunque cauto e condizionato all’andamento “dei dati, non a date” prestabilite, come ribadito nelle scorse ore dallo stesso premier Boris Johnson.

Oltre 30 milioni di vaccinati

Nel Regno Unito sono ormai quasi 34 milioni le dosi somministrate (oltre 30 milioni di persone sottoposte alla prima iniezione e oltre 3 milioni e mezzo di richiami). Riprendono anche le attività sportive individuali all’aperto (tennis o golf). La scuola ha riaperto da quasi un mese. Restano però chiusi i negozi non essenziali, pub, ristoranti (salvo asporto), cinema, teatri, piscine e luoghi d’intrattenimento.

Italia, nuovi vaccini in arrivo

A fronte di quel che succede in Inghilterra il nostro Paese cerca di accelerare la campagna vaccinale. “Il commissario per l’emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo mi ha detto che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile” ha dichiarato il Consiglio regionale della Liguria, Gianmarco Medusei, a margine dell’inaugurazione del maxi hub vaccinale della Fiera di Genova. “Inutile negare che ci siano ancora tante problematiche, ma bisogna accelerare con i vaccini per poter ripartire”, ha sottolineato.

Curcio: “Siamo in guerra”

“Non fermiamoci ai numeri ma utilizziamoli per fare un salto in avanti”. Così invece Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, anche lui oggi 29 marzo a Genova per l’apertura del maxi-hub vaccinale della Fiera. “Non siamo qua – ha detto facendo riferimento anche alla presenza del Commissario Francesco Figliuolo – a fare classifiche. Non ci interessa. A noi interessa che ci si vaccini”. “Noi – ha sottolineato – siamo in guerra. Servono norme da guerra. E mi pare che qui lo si stia facendo, a cominciare dall’impiego delle farmacie che vedrà in Liguria uno dei punti di prima attivazione, così come la norma che sblocca l’operatività degli infermieri e tante altre cose fatte e recepite per favorire sia la parte tecnica che politica”. “Fateci vedere cosa sapete fare – ha concluso – così che noi possiamo trasferirlo a livello nazionale come best practice da mettere in atto tutti insieme”.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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