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Covid, infermieri e medici italiani candidati al Nobel. Mattarella: “Italia unita e forte contro il virus”

Il messaggio del Capo dello Stato per i 160 anni dell'Unità d'Italia

L’Italia, colpita duramente dall’emergenza sanitaria, ha dimostrato ancora una volta spirito di democrazia, di unità e di coesione.” Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi 17 marzo. Si celebrano infatti i 160 anni dalla proclamazione del Regno d’Italia, quindi dell’unità nazionale, il 17 marzo 1861.

“Abbiamo dimostrato di saperci risollevare”

“Nel distanziamento imposto dalle misure di contenimento della pandemia – ha detto il presidente in un messaggio per la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera – ci siamo ritrovati più vicini. E consapevoli di appartenere a una comunità capace di risollevarsi dalle avversità e di rinnovarsi”. “Il coronamento del sogno risorgimentale ha suggellato l’identità di Nazione, che trae origine dalla nostra storia più antica e dalla nostra cultura. Le generazioni che ci hanno preceduto, superando insieme i momenti più difficili, ci hanno donato un Paese libero, prospero e unito. Rivolgo un deferente pensiero e l’omaggio di tutto il popolo italiano ai cittadini che hanno contribuito a costruire il nostro Paese”.

All’Italia il Nobel per la Pace 2021?

Poche ore prima del discorso del capo dello Stato è arrivata una notizia importante da Oslo, in Norvegia. La sede del Premio Nobel per la Pace (gli altri Nobel vengono assegnati in Svezia) ha espresso il suo benestare alla candidatura al Nobel per la Pace 2021 di infermieri e medici italiani. Alla base della candidatura, avanzata dalla Fondazione Gorbachev, vi è il fatto che “il personale sanitario italiano è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria“. Nella quale “ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro”.

“Medici e infermieri, abnegazione commovente”

Come prevede il protocollo della candidatura, a sottoscrivere ufficialmente la proposta è stata un Nobel per la Pace: Lisa Clark, statunitense che vive in Toscana. Clark stessa ha prestato attività di assistenza volontaria durante l’epidemia. È co-presidente dell’International Peace Bureau, cui è stata conferita l’onorificenza nel 2017 per il suo impegno contro il disarmo atomico. “Ho candidato il corpo sanitario italiano al premio Nobel per la Pace – ha dichiarato Lisa Clark – poiché la sua abnegazione è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha più pensato a se stesso ma a cosa poteva fare per gli altri con le proprie competenze”. L’anno scorso il Nobel per la Pace è stato assegnato al World Food Program, il programma di alimentazione mondiale delle Nazioni Unite (Onu).

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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