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Pd, via al dopo Zingaretti: è il giorno di Enrico Letta segretario

"Incontreremo il M5S di Conte a cui va il mio saluto affettuoso" dice l'ex premier

A dieci giorni esatti da quando, il 4 marzo scorso, Nicola Zingaretti si è clamorosamente dimesso dal vertice del Partito democratico con un inatteso post su Facebook, il Pd ha da oggi un nuovo segretario: Enrico Letta, 55 anni il prossimo 20 agosto. Si tratta di un ritorno sorprendente per l’ex presidente del Consiglio (2013/2014) dopo 7 anni di “auto esilio” in Francia, alla guida della scuola di alti studi politici di Sciences Politiques alla Sorbona di Parigi.

Il ringraziamento a Zingaretti

“Sono stati giorni complessi e complicati. Ringrazio e saluto Nicola Zingaretti: a lui mi lega lunga e grande amicizia – ha dichiarato Letta nel corso dell’assemblea in streaming video del Pd oggi 14 marzo -.  Un rapporto importante di sintonia. Abbiamo fatto tante cose insieme e tante cose insieme faremo. Ti ringrazio di avermi cercato: lavoreremo insieme, è un onore succederti. Abbiamo un carattere abbastanza simile, ci capiamo al volo“, ha detto Enrico Letta nel suo intervento in assemblea Pd.

“Il Covid? Da solo nessuno si salva”

“Centomila morti, è scesa la speranza di vita, drammaticamente e per la prima volta nella storia recente del paese, la solitudine, lo smarrimento, le famiglie che hanno perduto i loro cari. Il mio pensiero va al personale sanitario, ai rappresentanti dello Stato, la loro dedizione è stata ed è fondamentale”, ha detto Letta. “Penso al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro, a loro noi guardiamo cercando le migliori soluzioni per il loro futuro. Mi viene in mente la frase di Papa Francesco che dice che vorrebbe un mondo che sia un abbraccio fra giovani e anziani”. E ancora: “Da solo nessuno si salva. Ce lo ha detto il Papa”.

“Non c’è una segretaria donna: è un problema”

“Vorrei che oggi la discussione non si chiudesse ma iniziasse. Serve non un nuovo segretario ma un nuovo partito. Domani presenterò un vademecum di idee da consegnare al dibattito dei circoli per due settimane. Ne discutiamo insieme e poi facciamo sintesi in una nuova assemblea”, ha detto ancora Letta nel suo intervento in assemblea Pd. “Lo stesso fatto che sia qui io e non una segretaria donna dimostra che esiste un problema” sulla parità di genere. “Io metterò al centro” il tema delle donne: è “assurdo” che sia un problema.

“L’anno più buio, ma siamo vicini alla liberazione”

“La caduta dalla pandemia avrà lo stesso effetto che ebbe per me e per la mia generazione la caduta del muro di Berlino. E quando cadrà la pandemia, deve essere festa come fu allora”, ha detto Letta. “È l’anno più buio della nostra storia repubblicana, il peggiore anno della nostra storia repubblicana. Centomila morti. È scesa la speranza di vita. Gli anziani soli, lo smarrimento. Noi siamo vicini alla liberazione. Sappiamo che fino all’estate ci aspetteranno nuovi lutti e sofferenze. Ma siamo di fronte a uno sforzo finale e speriamo che la liberazione che avverrà, avverrà grazie alla scienza, al vaccino e alla cooperazione tra paese, ricercatori e istituzioni”, afferma. “Noi del Pd siamo per il primato della scienza, lo rivendichiamo con orgoglio. L’immagine è quella di Sergio Mattarella cui va il mio saluto più affettuoso. La sua foto in fila che si vaccina è l’immagine della speranza”.

Le alleanze: lo sguardo a Conte e al M5S

“Ad aprirsi ci si guadagna sempre – ha detto ancora Letta in relazione alle alleanze politiche a cui dovrà guardare il Pd -. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra. Nelle prossime settimane parlerò con tutti. Con Speranza, Bonino, Calenda, Renzi, Bonelli, Fratoianni. L’incontro con i Cinque Stelle guidati da Conte lo dobbiamo fare, sapendo che non sappiamo ancora come sarà quel M5s. Arriveremo con rispetto e ambizione”, ha spiegato. “Questo nostro centrosinistra andrà all’incontro con il Movimento 5 stelle, che sarà guidato da Giuseppe conte, al quale va il mio saluto affettuoso“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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