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Covid: ultimo weekend prima della stretta. Dal 15 marzo 10 regioni in zona rossa, le altre arancioni

Scattano le nuove misure volute dal governo Draghi per contrastare il virus

Nel 2020 il primo Natale in zona rossa, fra poco la seconda Pasqua blindata per l’Italia dopo quella del lockdown lo scorso anno. Lo ha deciso il governo di Mario Draghi di fronte all’impennata dei contagi. Gli ospedali rischiano la saturazione immediata mentre la campagna vaccinale non procede abbastanza speditamente. Bisogna correre ai ripari. Ecco dunque il decreto legge – non un Dpcm – le cui misure dureranno da lunedì, 15 marzo, al 6 aprile.

Poche deroghe

Rispetto alle restrizioni previste ci sono poche possibilità di deroga. Fra cui, ad esempio, una visita al giorno ai parenti. Certo, è una situazione che metterà pesantemente alla prova le attività economiche. E ora le Regioni e i Comuni, pur non discutendo il decreto, chiedono ristori immediati per evitare pesanti conseguenze sociali.

I cambi di colore da lunedì 15

Con le ordinanze del ministro della Salute intanto passano in area rossa Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento, che si aggiungono a Campania e Molise. Tutte le altre Regioni saranno arancioni per gli effetti del decreto, che annulla il giallo per tutta la sua durata. Resta in bilico la Basilicata sulla quale è in corso una verifica dei dati da parte del ministero, mentre la Sardegna resta in area bianca.

Quasi 27mila nuovi positivi

Il nuovo esecutivo ha varato la stretta in una giornata, quella di venerdì 12 marzo, in cui i positivi sfiorano i 27 mila. E le vittime sono ancora un numero impressionante: 380 persone. Gli infettati dal coronavirus tornano a superare complessivamente il mezzo milione di persone. Due mesi di varianti hanno portato la curva epidemiologica a impennarsi e la stretta si propone di mitigare l’epidemia e favorire la campagna vaccinale di massa.

Zona rossa Italia

Per quanto riguarda la Pasqua, il sabato santo 3, la domenica di Pasqua 4 e il lunedì dell’Angelo (pasquetta) il 5 aprile, tutta Italia sarà zona rossa. Mentre fino al 2 e di nuovo il 6 tutte le (poche) regioni gialle passeranno automaticamente in arancione. “A causa della crescita dei contagi, gli italiani sono chiamati ad altri sacrifici” e “le forze di polizia, i militari e le polizie locali faranno la loro parte per svolgere controlli capillari sul territorio”. A garantirlo è il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, la quale sottolinea però che “un effettivo rispetto delle regole dipende soprattutto dai comportamenti individuali e dal senso civico che ci deve legare come comunità nazionale”.

Il caso della zona bianca

Dalla zona rossa nazionale prevista per Pasqua saranno esentate le regioni che in quel momento si troveranno in zona bianca. A oggi attualmente solo la Sardegna. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile, per le festività di Pasqua, “disponiamo di una zona rossa di carattere nazionale, naturalmente eccetto le regioni in zona bianca” aveva detto il ministro Speranza prima del varo del decreto legge del governo. La Sardegna resta in zona bianca per la seconda settimana consecutiva e si avvia, senza mutare colore, verso la terza.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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