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Covid, in vigore il Dpcm Draghi: le nuove regole. Colori: le regioni in zona rossa dall’8 marzo

Dagli spostamenti alle visite agli amici e ai negozi, ecco cosa cambia

Da oggi sabato 6 marzo fino al 6 aprile, Pasqua compresa, è in vigore il nuovo Dpcm anti Covid, il primo firmato dal neo premier Mario Draghi. Nuove regole e misure restrittive ma anche qualche piccola apertura, come per cinema e teatri. Da lunedì 8 marzo cambieranno i colori di alcune regioni: 2 entreranno in zona rossa e altre 2 in zona arancione. L’indice Rt di trasmissibilità del virus supera quota 1 a livello medio nazionale. Oltre 3 milioni i contagi da inizio pandemia. Altri 297 italiani hanno perso la vita nelle ultime 24 ore.

Dalla Campania al Friuli

Secondo l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, firmata in base ai dati del monitoraggio settimanale dell’epidemia, in rosso andranno la Campania e l’Emilia-Romagna. Mentre il Friuli Venezia Giulia e il Veneto diventeranno arancioni. Resta bianca la Sardegna, con test e tamponi obbligatori per chiunque sbarchi sull’isola o arrivi in aereo.

Cinema, teatri e musei

Tra le novità c’è la riapertura di cinema e teatri dal 27 marzo e l’apertura dei musei in zona gialla anche nei weekend su prenotazione. Restano chiusi impianti sciistici, palestre e piscine. Confermate la fascia bianca con contagi inferiori a 50 ogni 100mila abitanti e la divisione in fasce per colore.

Spostamenti fra regioni e seconde case

Divieto già vigente di spostarsi tra Regioni, anche se esse si trovano in fascia bianca o gialla. Si può uscire soltanto per motivi di lavoro, salute e urgenza, con il modulo di autocertificazione. Ci si può recare nelle seconde case, ma soltanto se si trovano in fascia gialla o arancione.

Asporto “lungo” per le enoteche

Nel provvedimento firmato da Draghi si legge inoltre che “in tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto”. La possibilità di asporto fino alle 22 varrà però solo per enoteche e simili, non per bar e locali.

Visite a parenti e amici

Chi vive in zona rossa non può andare a casa di amici e parenti nemmeno una sola volta. Per gli altri colori si può ma “nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi”, portando con sé figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi. Nelle zone rosse resteranno chiusi i servizi alla cura della persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici. Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali. Come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti: fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi.

La scuola

In zona rossa chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Nelle zone arancioni e gialle i presidenti delle Regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica laddove abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti. Oppure nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di sette giorni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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